Thailandia: il nuovo cartello della cannabis? Non ci avremmo mai pensato!
Ecco un’altra puntata della saga “La Thailandia che sogna di diventare Amsterdam, ma finisce in un episodio di Narcos”. Secondo l’NCA del Regno Unito, il nostro amato Paese del sorriso si sta rapidamente trasformando in uno dei maggiori esportatori di cannabis illegale verso il Regno Unito. Un vero traguardo da Guinness dei Primati, vero?
764 chili di “verde oro” sequestrati in soli due mesi
Tra il 1° ottobre e il 21 novembre 2024, il Dipartimento Doganale thailandese ha fatto il pieno: infiorescenze, piante, oli, gomme e semi di cannabis. Tutto confezionato con cura per essere spedito all’estero. Totale: 764 chilogrammi per un valore di oltre 7,6 milioni di baht. E tutto questo in appena 105 casi. Un numero che farebbe impallidire perfino Pablo Escobar.
Ovviamente, l’NCA britannica non ha potuto fare a meno di notare l’industria in espansione e, da bravi sceriffi globali, hanno inviato un avvertimento alla Thailandia. Il succo? “Cari amici del Sud-est asiatico, se continuate così, presto sarete i nuovi protagonisti di un documentario Netflix sulla droga.”
Il “free visa” diventa il passaporto della cannabis
L’ONCB, non volendo essere da meno, ha deciso di dimostrare che sì, sa fare il suo lavoro. E quindi? Ha perquisito case e condomini in quel di Bangkok, trovando 36 chili di cannabis secca, accuratamente confezionata sottovuoto. Il tutto accompagnato da un elegante set di documenti per l’export. Ogni bustina dichiarava essere “cuscini” o “accessori vari”. E sì, c’erano anche bottigliette di gomma di cannabis con un livello di THC ben oltre il limite legale. Che raffinatezza!
Nel frattempo, due malcapitati malesi sono stati fermati all’aeroporto di Suvarnabhumi con oltre 70 chili di infiorescenze nascoste sotto coperte. E sapete cosa hanno detto? “Non sapevamo cosa ci fosse nei bagagli.” Certo, perché chiunque accetterebbe di trasportare valigie a caso per perfetti sconosciuti su internet, no? Genialità pura.
Phuket: non solo spiagge, ma anche scali per la cannabis
Non poteva mancare Phuket, la perla delle Andamane. Qui, il 5 novembre, due britannici sono stati arrestati con valigie piene di infiorescenze. Uno stava volando verso Londra con 19 chili di “souvenir”, mentre l’altro puntava a Manchester con un carico di 24,5 chili. Forse pensavano di distribuire un po’ di “profumo tropicale” al grigio cielo inglese.
“Vacanze gratis in Thailandia… e porta con te un po’ di verde”
La creatività criminale non conosce limiti. L’ONCB ha scoperto gruppi segreti su Telegram che offrono vacanze gratuite in Thailandia a cittadini britannici. Sì, avete letto bene: voli, hotel e soggiorno inclusi, basta portare un po’ di cannabis indietro nel bagaglio. Solo metà valigia, nulla di troppo impegnativo. Che dire, un pacchetto all-inclusive con un pizzico di illegalità: perfetto per chi ama le emozioni forti.
I messaggi di reclutamento sono fugaci e si autodistruggono dopo poche ore, un tocco da James Bond che farebbe impallidire il miglior 007. E per chi si chiedesse quali siano i requisiti per partecipare: basta avere un passaporto britannico e non troppi scrupoli morali.
L’UK suona l’allarme: “Thailandia, stai esagerando”
L’NCA britannica non sta più nella pelle: quest’anno hanno già sequestrato 15 tonnellate di cannabis nei loro aeroporti, triplicando i numeri dello scorso anno. Tra i 378 arrestati, quasi la metà proveniva dalla Thailandia. Mark Gooding, ambasciatore britannico, ha dichiarato con tono preoccupato che il problema sta diventando ingestibile. Ma certo, dopo anni di voli economici dalla Thailandia, chi avrebbe mai immaginato che qualcuno avrebbe usato quegli stessi aerei per trasportare… beh, altro oltre ai bagagli?
Thailandia: un cartello gentile
Ora la Thailandia promette di collaborare con il Regno Unito per fermare questo caos. Ma, ammettiamolo, è un po’ ironico. La cannabis è legale qui, ma se dà fastidio agli altri Paesi, ci dispiace tanto e la fermeremo. Che cortesia!
In conclusione, mentre il resto del mondo cerca di regolamentare la cannabis, la Thailandia è già un passo avanti: sta esportando illegalità a livello globale. Chapeau!
Fonte: https://www.thaipbs.or.th/news/content/346878