L’acne provoca prurito, rossore, perfino cicatrici. Il disturbo sorge per varie ragioni, come cambiamenti ormonali e genetica. Ma alcuni studi in corso ritengono che i cambiamenti nel sistema endocannabinoide modifichino la produzione di sebo e i composti dell’erba sono noti per influenzarlo. Per saperne di più, leggete quanto segue.
L’acne non si limita soltanto ad irritare la pelle. Questa avvilente patologia dermatologica può incidere negativamente anche sull’autostima e sul desiderio di socializzare.Per questo disturbo non esistono cure, ma ci sono creme, lozioni e gel che possono aiutare a contrastare la pelle grassa e sensibile. Certi prodotti topici per l’acne contengono antisettici e steroidi sintetici, mentre altri contengono certe componenti della cannabis. Tantissime persone si stanno sempre più affidando a questi ultimi nella speranza di alleviare i sintomi. Ma l’erba può davvero essere d’aiuto con l’acne?
Cos’è l’acne?
L’acne è un comune disturbo cutaneo, che provoca arrossamento, oleosità ed irritazione della pelle. È particolarmente diffusa fra gli adolescenti, ma si manifesta all’incirca nel 95% delle persone fra gli 11 e i 30 anni di età, in qualche momento della loro vita. L’acne colpisce prevalentemente il volto, la schiena, le spalle e il torace, e si presenta con i seguenti sintomi:
- Foruncoli come punti neri, brufoli, e cisti
- Noduli sotto la pelle
- Pelle grassa, arrossata, infiammata
- Pruriti
- Possibile formazione di cicatrici
- Conseguenti disturbi di salute mentale, come ansia e depressione
Come si forma l’acne
L’acne si forma quando i pori della pelle si trovano ostruiti. Queste piccole aperture consentono alle sostanze di uscire dal corpo e raggiungere la superficie della pelle. Ne esistono due tipi principali: pori sudoriferi e pori sebacei. Quest’ultimo tipo agisce insieme alle ghiandole sebacee situate sotto la pelle, rilasciando una sostanza oleosa chiamata sebo. In condizioni normali, il sebo aiuta a proteggere la pelle dalla frizione e a respingere l’umidità[1].
Tuttavia, questa sostanza protettiva è causa di problemi nei casi di acne. Questo disturbo della pelle si verifica quando il sebo comincia ad ammassarsi nei pori. In certe persone la causa è da imputare alla stessa produzione eccessiva di sebo. In altri casi, la causa sono delle ostruzioni, come cellule cutanee morte e batteri, che ostruiscono i pori e provocano un accumulo. Qualunque sia la causa, pustole e foruncoli cominciano a formarsi quando i batteri nei pori ostruiti sono impossibilitati a fuoriuscire, scatenando infiammazioni e sfoghi.
Ci sono svariati fattori che accrescono il rischio di sviluppare acne, dalla genetica al cibo. Le cause principali sono le seguenti:
- Cambiamenti ormonali durante pubertà e gravidanza
- Farmaci come le pillole anticoncezionali
- Cibi ricchi di zuccheri raffinati
- Eredità genetica da genitori che hanno essi stessi sofferto di acne
Cannabis e acne
Alcune persone trovano grande sollievo con i prodotti topici convenzionali, ma altre soffrono di effetti secondari che le obbligano a cercare delle alternative. Ma in che modo l’erba può essere d’aiuto con l’acne? In un primo momento, questa potrebbe sembrare una domanda strana, ma ha le sue ragioni. E anzi, ci sono degli studi scientifici che stanno cercando la risposta proprio a questa domanda.
Ma cos’è che rende la cannabis un valido candidato nella ricerca sull’acne? Fra centinaia di altre componenti degne di interesse, sappiamo che i cannabinoidi contenuti nella pianta si interfacciano con un sistema che governa molti aspetti della fisiologia umana, compresi alcuni importanti processi che avvengono nella pelle.
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Il sistema endocannabinoide e la pelle
Sì, stiamo parlando proprio del sistema endocannabinoide (SEC). Quest’esteso reticolo di recettori, molecole di segnalazione ed enzimi è presente praticamente ovunque. I ricercatori l’hanno individuato nella pelle, nelle ossa, nel cervello e nel sistema riproduttivo, dove lavora a pieno regime per assicurare che questi sistemi si mantengano in una condizione di equilibrio.
Le componenti chiave di questo sistema sono i recettori primari del SEC, CB1 e CB2, gli endocannabinoidi anandamide e 2-AG e gli enzimi che accumulano e scompongono questi endocannabinoidi. Questi frammenti del SEC sono presenti in differenti tipi di cellule cutanee. I cheratinociti, il tipo di cellula cutanea predominante nell’epidermide, possiede recettori del SEC[2]. Inoltre, gli endocannabinoidi sono alla base della pigmentazione della pelle umana tramite il recettore CB1[3].
Nel complesso, il SEC svolge un ruolo vitale nel normale funzionamento della pelle: contribuisce alla proliferazione, crescita, differenziazione e apoptosi (autodistruzione controllata) delle cellule cutanee. Così facendo, mantiene il sano equilibrio del nostro secondo organo più esteso[4]. Poiché il SEC agisce come regolatore della pelle, una perturbazione del suo funzionamento potrebbe teoricamente sfociare in una malattia.
Ricercatori come il dott. Ethan Russo hanno esaminato la relazione fra disfunzioni all’interno del SEC e malattia. L’ipotesi della carenza clinica di endocannabinoidi afferma che una riduzione del tono endocannabinoide, o degli endocannabinoidi in circolazione, potrebbe essere alla base di patologie come la fibromialgia e la sindrome dell’intestino irritabile[5].
Componenti del SEC si trovano anche nei sebociti, le cellule epiteliali altamente specializzate che formano le ghiandole sebacee. Queste ghiandole sono responsabili del rilascio di sebo sulla superficie della pelle. Il tono endocannabinoide mantiene un equilibrio nella produzione di sebo ed un aumento degli endocannabinoidi porta ad un incremento della produzione di sebo[6].
Al sentire questo, qualcuno potrebbe saltare rapidamente alla conclusione che anche i cannabinoidi della cannabis causano un aumento di sebo e, perciò, contribuirebbero ai sintomi dell’acne. I cannabinoidi agiscono però in modo differenziato.
Ad esempio, l’endocannabinoide anandamide sembra agire in maniera dipendente dal dosaggio. Se a basse concentrazioni stimola la produzione di sebo, a dosi più alte provoca apoptosi dei sebociti[7]. Il THC imita l’anandamide e il CBD ne impedisce la ricaptazione. Questi speciali meccanismi d’azione potrebbero essere utilizzati per determinare la loro efficacia come trattamenti per l’acne.
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THC e CBD per il trattamento dell’acne
THC e CBD sono i due cannabinoidi predominanti nella maggior parte delle cultivar. Il primo stimola direttamente i recettori del SEC ed è alla base degli effetti euforici ed inebrianti dell’erba. Il CBD, al contrario, ha scarsa affinità per i recettori primari del SEC e non genera alcuno sballo.
Tenendo questo a mente, vediamo più in dettaglio il potenziale di entrambi i cannabinoidi rispetto all’acne.
THC | Questo cannabinoide controverso attiva i recettori CB1 e CB2, imitando l’azione dei nostri endocannabinoidi. I ricercatori hanno scoperto che alti livelli di anandamide potrebbero aiutare a ridurre la produzione di sebo. Da questo punto, gli studi stanno ora cercando di determinare se il THC possa produrre un effetto simile, o maggiore, stimolando gli stessi recettori.
Inoltre, chi soffre di acne lamenta spesso anche dolore ed infiammazione. Tenendo presente questo, gli scienziati della cannabis stanno attualmente esaminando il potenziale del THC per combattere questi sintomi in modelli animali e umani[8]. |
CBD | Il CBD esercita il suo influsso sul SEC in altri modi. Inibendo l’idrolasi delle ammidi degli acidi grassi (FAAH), il CBD ha il potenziale per far crescere i livelli di anandamide. Se questo significa che il CBD ha la capacità di indurre in maniera indiretta l’apoptosi dei sebociti resta ancora da chiarire.
I ricercatori stanno anche cercando di determinare fino a che punto il CBD sia in grado di ridurre la produzione di sebo dopo che le cellule sono esposte a sostanze che la fanno aumentare, come anandamide e testosterone[9]. Il microbioma cutaneo incide anch’esso sull’insorgenza dell’acne. Studi attualmente in corso stanno esplorando gli effetti antimicrobici del CBD per vedere se potrebbero avere in senso olistico dei benefici per la pelle affetta da acne. Come per il THC, i ricercatori stanno analizzando il potenziale antinfiammatorio del CBD in un’ampia varietà di disturbi della pelle, fra cui l’acne. |
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Cannabis ed altre malattie della pelle
La presenza del SEC nella pelle e la capacità della cannabis di influire sul SEC ha portato ad esaminare l’erba per i suoi potenziali benefici su altri disturbi della pelle. Le ricerche in corso stanno esaminando gli effetti della cannabis su:
Eczema | Psoriasi | Rosacea | Vitiligo |
Come usare cannabis o CBD per l’acne
Fumare erba fa bene per l’acne? Non è ben chiaro. Fumare e vaporizzare introducono cannabinoidi nella circolazione sistemica, ma attualmente mancano test sugli umani per valutare la loro efficacia. Pertanto, l’applicazione di formule topiche direttamente sulle aree interessate darà probabilmente dei migliori risultati.
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Creme alla cannabis e al CBD
Esiste sul mercato una miriade di prodotti topici alla cannabis, come balsami, lozioni, oli e creme. Alcuni contengono solamente CBD ed un olio vettore, mentre altri offrono una varietà di componenti vegetali in grado di offrire ulteriori benefici alla salute della pelle. Se chi vive in Europa avrà dei problemi a reperire prodotti topici a base di THC, coloro che risiedono in zone dove è presente un mercato legale della cannabis avranno molte meno difficoltà.
La maggior parte dei prodotti è ad azione locale. Ciò significa che invece di entrare nel flusso sanguigno, i cannabinoidi si interfacciano con i recettori sulle cellule cutanee. Seguite semplicemente le istruzioni di un dato prodotto per avere i migliori risultati.
Fonte: www.royalqueenseeds.it