Cannabis: una pianta tra scienza, storia ed evoluzione genetica
La cannabis, appartenente alla famiglia delle Cannabaceae, è una pianta angiosperma dioica coltivata da secoli per vari scopi: fibra, cibo e metaboliti secondari con proprietà terapeutiche e ricreative.
Le sue note proprietà medicinali derivano dalla presenza di cannabinoidi, composti terpenofenolici che modulano il sistema endocannabinoide umano, coinvolto in numerosi processi fisiopatologici.
Oggi sono stati identificati oltre un centinaio di cannabinoidi, tra cui i più conosciuti: THC (Δ9-tetraidrocannabinolo) e CBD (cannabidiolo).
Cannabis: due principali ceppi e varietà
Esistono due principali categorie di cannabis:
- Cannabis Indica: caratterizzata da elevate percentuali di THC ed utilizzata per scopi ricreativi e medicinali.
- Canapa industriale (Cannabis Sativa): varietà a basso contenuto di THC, destinata alla produzione di semi, fibre e oli.
La coltivazione della cannabis oggi si divide in tre principali fronti produttivi:
- Industriale: per fibre, oli, farine e biomassa.
- CBD e CBG: varietà con effetti rilassanti e non psicoattivi.
- Alto THC: per usi ricreativi e medicinali, con particolare attenzione al profilo terpenico e ai cannabinoidi.
Dopo decenni di proibizionismo, la cannabis sta vivendo una seconda rinascita globale, con nuovi studi scientifici e applicazioni economiche in espansione.
L’importanza della genomica nella cannabis
Cos’è la genomica?
La genomica è una branca della biologia molecolare che studia genomi completi per comprenderne struttura, funzione e interazioni. Applicata alla cannabis, consente di:
- Selezionare rapidamente tratti genetici desiderati.
- Creare varietà con profili specifici di cannabinoidi (THC, CBD, CBG).
- Migliorare resa, qualità e stabilità delle coltivazioni.
Il codice genetico della cannabis
Ogni pianta di cannabis racchiude la sua storia genetica nel proprio DNA, composto da 20 cromosomi (2n=20):
- Cromosomi sessuali: piante femminili (XX) e maschili (XY).
- Dimensione del genoma: 818 Mb (femmina) e 843 Mb (maschio).
La prima mappatura genomica, pubblicata nel 2011, ha aperto la strada a nuove scoperte, sebbene inizialmente frammentaria a causa della ridotta diversità genetica nelle varietà coltivate.
Cannabis: sativa e indica tra storia ed evoluzione
Gli studi sul genoma hanno evidenziato divergenze significative tra Cannabis Sativa e Cannabis Indica, dovute a:
- Intervento umano: selezione e ibridazione di ceppi con scopi specifici.
- Adattamento climatico: evoluzione in diverse regioni del mondo.
Mentre la canapa è stata allevata per ridurre il contenuto di THC, la clandestinità ha favorito l’ibridazione di ceppi ad alta psicoattività, accelerando l’evoluzione della pianta in modo parallelo all’ecosistema naturale.
Genetica e futuro della cannabis
Grazie alla mappatura genetica, è ora possibile:
- Identificare differenze genetiche tra cultivar.
- Creare piante su misura con livelli mirati di THC o CBD.
- Certificare profili genetici per proteggere diritti d’autore sui ceppi.
La ricerca genetica non solo rivoluziona la coltivazione, ma apre la strada a nuovi trattamenti terapeutici, creando cultivar ottimali per patologie specifiche.
Conclusione
La cannabis è una pianta dalle immense potenzialità economiche, sociali e terapeutiche. Grazie alla genomica, il futuro della cannabis è sempre più personalizzato, efficiente e scientificamente avanzato.