Quando si è in cerca di guadagni, una valida opzione potrebbe essere quella di investire in un particolare settore, sia esso industriale, commerciale o artigianale. Ovviamente, è necessario un minimo di criterio per la valutazione dei rischi e di vari fattori, come, ad esempio, la saturazione di concorrenza sul mercato: pochi produttori di un bene rendono il mercato fertile per un particolare tipo di investimento, poiché i consumatori avranno pochi fornitori a cui rivolgersi.
Un terreno relativamente vergine è dunque quello che ben si presta alla teoria appena abbozzata: allo scopo, si presta il settore della canapa; pianta da poco legalizzata (appena nel 2017), ma dalla lunga storia, la canapa non ha ancora saturato il mercato, per cui per un investitore potrebbe essere facile entrare in affari, senza doversi subito scontrare con una concorrenza forte e organizzata.
È possibile ormai inserirsi in qualsiasi segmento della filiera di produzione e distribuzione della canapa. L’applicazione di questa sostanza è adesso estesa al settore alimentare e al settore farmaceutico (sono in corso studi per l’applicazione della CBD in casi di epilessia, ad esempio), oltre a quello ricreativo: questa grande varietà di usi dovrebbe garantire buone possibilità di inserimento sul mercato e quindi possibili ricavi a qualsiasi investitore.
La cannabis light: caratteristiche
La cannabis è stata legalizzata in Italia il 14 Gennaio del 2017, in ricezione delle normative europee in materia (è lecita la coltivazione di tutte le varietà di canapa iscritte al catalogo delle sementi certificate europee). Tuttavia, come si evince, non tutte le varianti della pianta possono accedere al mercato: la legalizzazione nel nostro paese, infatti, riguarda solo la cannabis light, ossia quella che contiene una percentuale inferiore allo 0,6% di THC (elemento psicoattivo che rende illegale, in concentrazioni maggiori, l’uso della pianta).
Al contrario, la cannabis light ha concentrazione elevate di cannabidiolo, CBD, derivato della cannabis con numerosi effetti positivi, che appunto caratterizzano la canapa industriale attualmente in commercio. Si tratta di una produzione industriale a basso impatto ambientale, poiché la coltivazione di canapa richiede davvero pochi input e, tra i vantaggi, una piantagione consuma una qualità elevata di CO2, depurando notevolmente l’aria circostante. Sostanzialmente, investire in canapa non implica soltanto investire in una sostanza a solo uso ricreativo, ma equivale anche a investire nell’ambiente.
Investire nella cannabis light
Guardando ai numeri, il settore della canapa – essendo questa stata legalizzata da appena quattro anni –non può che essere in netta espansione. La storia recente della circolazione legalizzata di cannabis permette di tornare indietro nel tempo fino 2018, e il mercato, da allora, non ha fatto che crescere di circa il 21% fino al 2020. Si stimano altre crescite esponenziali del giro d’affari legato alla canapa almeno fino al 2022.
Il terreno è dunque fertile – in tutti i sensi – per lanciarsi nell’investimento in un settore in sicura crescita e da poco aperto al pubblico: essendo ancora la concorrenza poco strutturata e il mercato poco saturo, questo campo di investimento si presta a qualsiasi pioniere.
Perché investire nella cannabis light
Quando si parla di CBD non si parla soltanto di un prodotto a uso ricreativo, ma anche di un’ottima base per trattare problemi di vario tipo, quali artrite e insonnia. Altre applicazioni riguardano invece l’ambito veterinario, poiché alcune dosi della cannabis light possono essere somministrate per lenire letargia, artrite e stress. Quelle appena accennate sono delle variabili da tenere in considerazione per calcolare il proprio eventuale bacino di vendita, che di certo non sarà ristretto ai soli consumatori occasionali.
Inoltre, la cannabis è stata legalizzata in quasi tutti i Paesi, ormai. La diffusione del CBD dunque può facilmente superare le barriere nazionali e un investitore è ormai libero di operare non soltanto a livello locale: può ambire a fette di mercato molto più ampie.
Fonte: varesenews.it