Le piante di cannabis light sono, per certi versi, come gli esseri umani: ad esempio, un calo di minerali debilita può debilitare l’intero apparato e, in particolare, se a mancare è il potassio le difficoltà potrebbero diventare piuttosto pericolose.
Il potassio è un metallo alcalino tenero, dal colore bianco-argentato che si trova in natura combinato con altri elementi, come l’acqua marina e molti minerali. Come mai è tanto importante nell’ambito contadino? Perché è indispensabile per garantire ai vegetali l’assorbimento e la dispersione dell’acqua, così come anche la fotosintesi. Non è per niente facile riconoscere tale carenza che si manifesta in modo molto simile ad altre problematiche.
Prima di tutto sono le foglie più vecchie a mostrare eventuali carenze: vi sembreranno poco brillanti, scolorite, pallide o macchiate ai margini come fossero bruciate.
Questo tipo di deficit si manifesta inizialmente in un punto all’estremità della foglia e si espande fino al fusto, le venature della foglia però rimangono verdi. Se poi le foglie cadono e vi ritrovate con ampi spazi tra i nodi, c’è una buona possibilità che alla vostra pianta manchi il potassio. Se non interverrete vi troverete come minimo con cime poco sviluppate e tempi di fioritura rallentati.
Un’eccessiva irrigazione può essere motivo di diluizione delle sostanze nutritive. In alternativa potreste avere un problema di pH (anche questo causerebbe un blocco di assorbimento), quindi controllate i livelli con uno strumento accurato e performante.
Se avete appurato, quindi, una carenza di potassio per prima cosa accertatevi che il pH sia compreso tra 6,0 e 6,5 al suolo. Irrigate le piante con acqua pulita, non demineralizzata, fresca e con pH bilanciato e nei giusti quantitativi. Se invece sospettate un blocco di assorbimento, provvedete immediatamente con un risciacquo per diluire l’accumulo di sali e in seguito usate solo fertilizzanti organici, perché riducono l’insorgenza di questa problematica.
Fonte : canapa.live.it