Il mercato europeo della cannabis potrebbe offrire un mondo di opportunità

A seguito di vari report generati da esperti del settore economico, si è dedotto che nel prossimo quinquennio, l’Europa diventerà il più grande mercato di cannabis al mondo. Paesi come Francia, Regno Unito e Spagna stanno infatti già rivedendo la legislazione attuale, mentre altri come Germania, Italia e Paesi Bassi, questi ultimi considerati leader nel settore della produzione di canapa si stanno invece maggiormente sull’espansione dei programmi medici esistenti.

In riferimento a quanto sin qui premesso, vediamo in vari passi, come il mercato europeo della cannabis potrebbe offrire un mondo di opportunità ai paesi che lo compongono e quali entrate potrebbero arricchire le loro casse fiscali.

Gli inconfutabili dati sul mercato della cannabis in Europa

La mancanza di dati clinici ben precisi sull’utilità della cannabis medica è un ostacolo per l’industria emergente del settore, il che significa trovare finanziamenti per una ricerca affidabile ed efficace. Gli europei si aspettano tra l’altro il perfezionamento dei vari livelli di regolamentazione e standardizzazione dei prodotti a base di cannabis medica.

Queste sono le affermazioni di un team di studio e che ha generato il rapporto. Una prossima revisione delle prove che circondano la cannabis medica da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e dell’Unione europea (UE) potrebbe presto portare a un nuovo e più chiaro status giuridico.

Tale affermazione è dettata dal fatto che il suddetto rapporto ha sottolineato i vantaggi economici di un’industria della cannabis regolamentata in paesi come Spagna, Portogallo, Italia e Polonia, che sono stati fortemente influenzati dalla recessione del 2008.

Il focus degli esperti sulla cannabis medica e ricreativa

Secondo uno dei tanti rapporti di carattere economico, si è rilevato che nel settore della cannabis ci sono almeno quattro categorie strettamente correlate a questa sostanza. Nello specifico si tratta della medica, farmaceutica, ricreativa e CBD.

La prima si riferisce ai prodotti prescritti da un medico per il trattamento di una condizione o malattia specifica. La seconda invece a prodotti utilizzatrici di cannabinoidi e che sono stati sottoposti a studi clinici e autorizzati dai presidi medici.

La cannabis ricreativa come si evince dalla definizione stessa viene utilizzata per scopi non medici e in genere ha una concentrazione più elevata di THC, ossia il composto chimico che fornisce all’utente uno “sballo”. I prodotti a base di CBD infine sono già disponibili in molti mercati europei e utilizzati per scopi di benessere come ad esempio per conciliare il sonno e per contrastare ansia stress e non richiedono una prescrizione.

Le prospettive economiche legate alla cannabis medica e ricreativa

Come viene enunciato in un recente rapporto redatto da esperti economisti, 742 milioni di persone e una spesa sanitaria totale di 2,3 trilioni di euro, l’Europa sarà il più grande mercato mondiale della cannabis medica. Il mercato potrebbe tra l’altro valere fino a 58 miliardi di euro una volta che una legislazione e un’infrastruttura adeguate saranno disponibili in tutti i paesi dell’Unione.

Le compagnie di assicurazione in Israele, Germania, Danimarca e Italia stanno nel frattempo coprendo le prescrizioni di cannabis medica, prevedendo che nel prossimo futuro l’adempimento diventerà un requisito fondamentale di qualsiasi politica sanitaria pubblica.

A margine va detto che man mano che i paesi iniziano ad adottare la legislazione sulla cannabis medica, i vantaggi di un mercato regolamentato diventeranno molto più evidenti, mettendo a loro volta luce su l’attrattiva e le opportunità di crearne anche uno ricreativo.

Fonte: infovercelli24.it

Lascia un commento