USA: Biden Grazia I Condannati Per Detenzione Di Marijuana

USA: Biden grazia i condannati per detenzione di Marijuana

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Biden perdona migliaia di americani condannati per possesso di marijuana. Così mantiene una promessa fatta durante la campagna elettorale del 2020, ma soprattutto rende giustizia a persone le cui vite erano state rovinate da un comportamento che oramai è legale nella maggior parte degli stati. Tra il 1992 e 2021, circa 6.500 cittadini erano stati condannati perché trovati con piccole quantità di “erba“. Non parliamo di spacciatori o trafficanti, e nemmeno di droghe pesanti: un ragazzino con lo spinello, o magari un adulto che al tabacco preferiva altro. Piccoli reati, che però bastavano a rovinare la vita, magari perdere il lavoro, dividere le famiglie, deragliare gli studi. Colpendo in particolare le minoranze, quella nera soprattutto, tanto per complicare le già pesanti discriminazioni razziali.

CHE FANNO GLI USA?

Nel frattempo il Paese è cambiato e la marcia verso la legalizzazione è diventata inarrestabile. Gli stati americani dove la marijuana ricreativa è permessa sono saliti a 20, e altri 6 dovrebbero tenere il referendum a novembre, mentre quelli che consentono l’uso medico sono 37. Ciò significa che nella maggior parte degli Usa i comportamenti per cui queste 6.500 persone erano state condannate sono diventati perfettamente legali: lo “spinello” puoi andarlo a comprare in un negozio, come se andassi dal tabaccaio a prendere le sigarette.

Non aveva più senso quindi, e soprattutto non era più giusto, che chi stava pagando per un reato non più esistente continuasse a farlo. «Mandare la gente in prigione – ha spiegato Biden – per il possesso di marijuana ha rovinato troppe vite. Per una condotta che è legale in molto stati. E questo anche senza considerare le chiare disparità razziali riguardo i procedimenti legali e le condanne. Oggi cominciamo a raddrizzare questi torti». Il presidente ha anche chiesto all’amministrazione di rivedere la classificazione della marijuana come droga di classe 1, cioè sullo stesso piano di eroina o LSD. Il suo provvedimento riguarda i reati federali, ma il capo della Casa Bianca ha sollecitato gli stati a seguire il suo esempio anche per quelli locali.

GRAZIA PER LE CONDANNE E LEGALIZZAZIONE FEDERALE

La dichiarazione ufficiale della Casa Bianca è stata pubblicata il 6 ottobre, ed è dalla stessa Casa Bianca che fanno notare che, secondo l’attuale legge federale, la cannabis rientra nella Tabella I insieme a droghe mortali come il fentanyl e l’eroina, specificando che: “Rivedrà rapidamente” l’attuale classificazione della pianta.

La seconda notizia, che gli attivisti attendevano da tempo e che sarà fondamentale negli equilibri globali per la legalizzazione della cannabis, è che Biden ha annunciato che darà ordine al Procuratore Generale Merrick B. Garland e al Segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani Xavier Becerra di iniziare il processo di revisione della classificazione della cannabis a livello federale.

Negli ultimi anni sono state diverse le proposte, arrivate dai democratici ma anche dai repubblicani, per rendere finalmente la cannabis legale a livello federale superando le differenze tra Stato e Stato.

IL PROCESSO, che tempi di riforma ha?

Il processo di riforma dovrebbe quindi svilupparsi in 3 passi: la grazia per tutti i precedenti reati federali di semplice possesso di cannabis; l’invito ai governatori a concedere la grazia per i reati di semplice possesso di cannabis nello Stato; e infine la richiesta di avviare il processo di revisione di come la cannabis dovrebbe essere classificata nella legge federale.

Erik Altieri, che è il direttore della direttore esecutivo della storica associazione antiproibizionista americana Norml, si è detto cautamente ottimista e ad High Times ha sottolineato che: “Molti degli sforzi intrapresi e proposti dal Presidente oggi sono attesi da tempo”.

Ora la speranza è che la riforma possa diventare effettiva in tempi brevi, mentre il prossimo passaggio legislativo atteso è quello del il SAFE Banking Act, una legge pensata per aiutare a garantire che le comunità più colpite dal proibizionismo della cannabis possano partecipare in modo sicuro e redditizio alla nascente industria, che dovrebbe essere approvato in Senato a breve.

Fonte: www.repubblica.it
wwww.dolcevitaonline.it

 

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