Mentre in Italia si attende la pronuncia della Consulta, Paese per Paese la situazione nel resto dell’Unione
LaConsulta ha dichiarato inammissibile il referendum sulla depenalizzazione della cannabis. Lo ha annunciato il presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato in conferenza stampa, nella serata del 16 febbraio.
Le firme erano state accolte lo scorso autunno, in Italia sono state raccolte le firme per chiedere un referendum che preveda l’abrogazione di tutte le pene detentive legate alla cannabis (fatta eccezione per l’associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito) e la depenalizzazione del reato di coltivazione per uso personale. Oltre a cancellare la sanzione amministrativa che al momento prevede il ritiro della patente per i consumatori.
Anche nel continente europeo, come nel resto del mondo, la marijuana risulta essere la droga più utilizzata. 22,2 milioni di cittadini europei hanno fatto uso di marijuana nel corso del 2019, secondo i dati dell’osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze. Parliamo del 7,7% della popolazione Ue. Un dato che sale al 15,4% se consideriamo solo i giovani adulti di età compresa tra i 15 e i 34 anni (15,8 milioni).
Come sottolinea Open Polis, siccome la gestione avviene a livello di autorità nazionali e non Ue, in fatto di marijuana vi è una scarsa armonizzazione della legislazione tra i vari stati membri. La risoluzione del consiglio dell’Unione europea di luglio 2004 comunque raccomandava misure per contrastarne la coltivazione e il traffico e contro i siti contenenti informazioni esplicite sulla coltivazione. In generale la vendita è considerata un reato e anzi in molti casi non viene nemmeno differenziata dalla vendita di droghe cosiddette pesanti. Più controversa è invece la questione del consumo.
Secondo l’Emcdda, in 7 dei 27 Paesi Ue (Svezia, Finlandia, Estonia, Francia, Ungheria, Grecia e Cipro), l’utilizzo di cannabis è criminalizzato, ovvero può portare all’incarcerazione – anche se nella pratica questo succede poco e via via sempre più raramente. In 5 stati dell’Unione (Portogallo, Spagna, Lussemburgo, Lettonia e Lituania) invece non è prevista l’incarcerazione, ma il fatto è comunque ritenuto illegale e perseguibile. Nei restanti Paesi, tra cui l’Italia, il consumo di per sé non è considerato un fatto perseguibile in alcun modo. 15 i paesi Ue che non prevedono alcuna sanzione per il consumo di marijuana. Anche se possono subentrare variabili significative come il luogo in cui se ne fa uso (ad esempio di fronte ad una stazione di polizia) che in alcuni paesi possono portare all’imposizione di una pena.
Ma andiamo a vedere caso per caso
Italia. Nel nostro Paese, l’unica modalità legale per assumere cannabis è l’utilizzo di farmaci a base di cannabinoidi (realizzati dalle farmacie a partire da fiori di cannabis essiccati e sminuzzati) prescritti da un medico. L’uso ricreativo di marijuana, erba light compresa, è stato depenalizzato ed è punito come reato amministrativo. Chi viene colto sul fatto subisce una sanzione amministrativa (la sospensione di un documento o una multa) ma non rischia più il carcere. Il 18 dicembre 2019, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno depenalizzato anche la coltivazione di piccolissime quantità di cannabis in casa a solo uso personale. Anche in questo caso, il reato è amministrativo e non penale. dove è legale coltivare canapa La situazione della cosiddetta “marijuana legale”, invece, non è ancora ben chiara. La legge 242/2016 consente la produzione di canapa sativa con percentuali di THC inferiori allo 0,2% ma il consumo dei fiori di cannabis CBD è comunque proibito. Il commercio dei «bud», dell’olio CBD e dell’hashish CBD è ancora in dubbio, poiché le disposizioni in materia cambiano spesso.
Il Lussemburgo diventerà, molto probabilmente, il primo Paese in Europa a legalizzare totalmente la produzione e il consumo di marijuana a uso personale. Nel 2018, i leader politici del Lussemburgo hanno parlato della completa legalizzazione della cannabis. Pensa che i residenti di età superiore ai 18 anni avranno probabilmente la possibilità di acquistare lealmente la cannabis entro il 2021. Già nel 2001, questo Paese ha depenalizzato l’uso e il possesso di cannabis a uso personale, comportamenti che vengono puniti solo con una sanzione pecuniaria. La cannabis medica è invece completamente legale dal 2018.
La Francia ha approvato una legge sulla marijuana a uso terapeutico nel 2013, mentre nel 2019 ha avviato un programma di sperimentazione che andrà avanti fino al 2021 per valutare l’efficacia della marijuana medica e se ha realmente il CBD effetti positivi sull’organismo umano, oltre alle modalità di utilizzo. Nonostante il proibizionismo sia ancora forte, dal 2018 la Francia ha depenalizzato il possesso di marijuana: come in Italia, il reato è amministrativo e viene punito con una multa di circa 200€.
In Spagna la legalità della cannabis è un fatto piuttosto confuso. Sebbene il possesso di erba sia illegale, la legge viene fatta rispettare solo nei luoghi pubblici. Inoltre ogni regione spagnola prende decisioni autonome riguardo il possesso e l’utilizzo di cannabis, tanto che in Catalogna esistono i famosissimi Cannabis Social Club. I Cannabis Club in Spagna potrebbero somigliare ai Coffee shop ad Amsterdam, ma in realtà non sono dei negozi pubblici. Solo i tesserati possono acquistare e consumare marijuana e di hashish all’interno delle mura di queste associazioni. La marijuana che si trova all’interno dei Club è, generalmente, prodotta dagli associati. Dunque non proviene dal mercato nero. Inoltre, in diverse regioni della Spagna è depenalizzata la detenzione e la coltivazione di piccole quantità di cannabis in casa (sia ad alto THC che canapa light) esclusivamente per uso personale.
In Germania i medicinali a base di marijuana terapeutica sono diffusi dal 1998, ma solo dal 2017 è stato istituito un programma nazionale dedicato all’erba CBD. legalizzazione marijuana medica in Germania Rimangono illegali la detenzione, la coltivazione e la vendita di erba a scopo ricreativo, anche se spesso il possesso di modeste quantità di cannabis non sono punite a livello penale.
Storia a sé fanno i Paesi Bassi che hanno scelto di adottare una politica di tolleranza sull’uso della cannabis, con l’intento di tutelare la salute dei consumatori negli anni 90. Nel Paese la sostanza è illegale, ma il consumo è depenalizzato e la vendita è consentita solo nei coffee shop, grazie a una “zona grigia” normativa. Questi negozi sono soggetti a licenze, tasse, ispezioni e altre limitazioni. Inoltre non possono servire alcolici o far entrare i minori di 18 anni. Il sistema adottato dai Paesi Bassi funziona da più di trent’anni, ma non è privo di criticità: la produzione di cannabis a scopo ricreativo è vietata e i negozi devono quindi rifornirsi nel mercato illegale, non potendo controllare la qualità del prodotto e quindi tutelare davvero la salute dei consumatori. Per questo nei coffee shop di alcune città sta per partire un esperimento che prevede la vendita di cannabis prodotta con l’autorizzazione dello stato, ma gli effetti di questa politica non si vedranno prima di cinque anni.
In Danimarca la cannabis è illegale, ma il suo possesso per uso personale comporta solitamente una semplice multa. Pensa che, in genere, per essere accusati di traffico di droga bisogna detenere circa 10 kg di erba. E la canapa legale? È consentita dal 2018, ma in pochi possono accedere al programma e i medicinali disponibili solo decisamente pochi rispetto ad altri Paesi come l’Italia e la Francia.
In Austria, dal 2008, sono legali i sottoprodotti della cannabis per uso terapeutico, anche se l’accesso ai programmi relativi alla marijuana medica è ancora difficile e limitato. Dal 2016, l’Austria ha depenalizzato il possesso di piccole quantità di erba a uso personale ma ha vietato il commercio di prodotti a base di CBD (come la cannabis legale, l’hashish legale e l’olio di CBD).
Nel Regno Unito, la marijuana terapeutica è legale dal 2018 ma pochi pazienti riescono ad accedere al programma. In generale, l’utilizzo di droghe non è un reato penale in Regno Unito, ma il possesso di sostanze di classe B (tra cui troviamo la cannabis) può essere punito con la reclusione fino a un massimo di 3 mesi e/o una sanzione pecuniaria.
La Repubblica Ceca è tollerante nei confronti dell’uso di qualsiasi droga. Per quanto riguarda la marijuana, il Paese ha depenalizzato (nel lontano 2009) la coltivazione di un massimo di 5 piante di canapa, la detenzione di massimo 10 grammi di cannabis e di 5 grammi di hashish. Chi viene colto sul fatto viene punito con una semplice multa. Dal 2013, la Repubblica Ceca ha inoltre istituito un programma dedicato alla marijuana medica.
Il Belgio ha depenalizzato il possesso di piccole quantità di cannabis nel 2003: chi viene trovato in possesso di erba (fino ai 3 grammi) viene punito con una multa. Se si possiedono oltre 3 grammi di cannabis oppure i reati sono ripetuti si rischia il carcere dai 3 mesi a un anno. L’erba legale è consentita dal 2015 e, dal 2019, il governo belga ha approvato la coltivazione della cannabis terapeutica all’interno dello Stato, accompagnata dalla ricerca sui cannabinoidi come THC e CBD.
Mentre la Svizzera effettua ogni tanto esperimenti di legalità, ma un referendum del 2008 ha bocciato (col 63,2%) la legge popolare che ne chiedeva almeno la depenalizzazione. In alcuni cantoni è consentito coltivarla in casa, ma in modeste percentuali di THC.
Dal 2013, il possesso di cannabis in Croazia è stato depenalizzato e reputato come reato minore. Il Drug Abuse Prevention Act prevede solo una multa che può andare dai 650 ai 2600€, ma niente carcere. Nel 2015, lo Stato ha reso legale la cannabis a uso terapeutico; dal 2019 ha perfino approvato un programma di coltivazione della marijuana medica.
L’utilizzo di cannabis in Lituania è un reato amministrativo (punito con una multa, come in Italia) e la detenzione per uso personale è un reato punito con il servizio civile o con la detenzione non privativa della libertà. Nel 2013 il Paese ha detto sì alla coltivazione della canapa industriale e nel 2018 ha votato all’unanimità per permettere l’utilizzo della cannabis legale.
La detenzione di marijuana è illegale in Polonia, ma il possesso di piccole quantità di erba per uso personale non viene generalmente punito. Il Paese ha inoltre approvato un programma dedicato alla cannabis medica nel 2017 e ha reso legale la coltivazione di erba light.
Il Portogallo ha depenalizzato il possesso e l’uso di tutte le droghe nel 2001, anche se la detenzione di oltre 25 grammi di cannabis può ancora essere perseguita con il carcere. Nel 2018 il Portogallo ha legalizzato la marijuana terapeutica.
La Repubblica di San Marino ha avviato un programma dedicato alla marijuana terapeutica nel 2016 per trattare i sintomi di diverse malattie e problematiche, come la sclerosi multipla e la neuropatia. A marzo 2020 il Parlamento ha però bloccato una proposta di legge dedicata alla legalizzazione della cannabis ricreativa, volendo seguire l’esempio dell’Italia. Eppure nel 2019 aveva già approvato una proposta in cui i cittadini chiedevano di legalizzare la marijuana per uso ludico. Come andrà a finire? Staremo a vedere.
Al di fuori dell’Europa. Il primo paese a legalizzare la Cannabis, per combattere il narcotraffico, è stato l’Uruguay dove, grazie alla legge del 2013, il diritto all’autocoltivazione, ogni individuo infatti può coltivare al massimo sei piante per il consumo proprio e condiviso.
In Australia la cannabis è depenalizzata nella maggior parte degli stati del paese e rimale illegale solo nel Nuovo Galles del Sud e in Tasmania. Infine, è legale l’uso in tutto il paese solo per uso terapeutico.
In Brasile la cannabis è illegale ma depenalizzata, quindi è possibile possederne una quantità personale purché questa sia inferiore ai 20 grammi.
In Camerun a coltivazione della cannabis sativa è illegale, ma chi è affetto dai tumori o dall’Aids può impiegarla come antidolorifico. In Canada è possibile acquistare trenta grammi a testa al giorno, da utilizzare come meglio si crede, liberamente in appositi negozi e forse anche in farmacia, si vedrà. Niente pubblicità, niente decorazioni sulle confezioni. La cannabis si potrà coltivare in casa, quattro piante a persona. Non si potrà esportare e rivendere. Solo uso personale.
In Giamaica è legale sino al possesso di 56,70 grammi, mentre si può scegliere di coltivare sino a 5 piante. I seguaci della tradizionale religione giamaicana, i rastafariani, possono utilizzare e possedere piante di cannabis senza alcuna limitazione. La legge a riguardo ha visto la sua approvazione il 25 febbraio del 2015.
In Israele l’uso ricreativo della cannabis è illegale anche se tollerato in Israele. Tuttavia, le autorità hanno incoraggiato il suo uso terapeutico negli ultimi dieci anni per trattare gravi condizioni mediche e lo stress post-traumatico negli ex soldati. In ottobre, il parlamento israeliano ha avanzato una proposta di legge che mira a rendere la cannabis medica maggiormente disponibile.
In Messico da giugno 2017, esiste un disegno di legge che potrebbe rendere legale e accessibile la marijuana per fini terapeutici. La coltivazione, invece, finalizzata alla ricerca medica non è più considerata illegale. In Messico è consentito comunque il possesso di un quantitativo che non dev’essere superiore ai 5 grammi di marijuana. Infine, la coltivazione per fini ricreativi è illegale, al momento solo 4 persone sono state autorizzate a coltivare e consumare marijuana grazie a un ricorso alla Corte Suprema Messicana.
Negli Stati Uniti è illegale l’uso della marijuana a livello federale, nonostante ciò sono diversi gli stati che hanno approvato delle normative che contemplano l’esenzione per uso medico, in altri invece è possibile possedere la marijuana anche ad uso ricreativo. Al momento la liberalizzazione della cannabis è la sua depenalizzazione è stata approvata negli stati della California, Nevada, Maine, Massachusetts, Colorado, Stato di Washington, Oregon, Washington D.C. Mentre la coltivazione per uso strettamente medico è previsto negli stati della Florida, Montana, North Dakota e in Arkansas. Le misure approvate in California sono quelle maggiormente liberali, in quanto prevede che lo stato consideri l’uso di marijuana al pari di quello degli alcolici. Per questo motivo sono state varate delle specifiche misure per tassare e controllare la produzione legale della droga leggera. Infine, secondo tale disciplina i maggiori di 21 anni potranno possedere al massimo 28 grammi di marijuana per uso personale e si possono piantare in casa sino a sei piante.
Fonte: www.corriere.it