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Come vengono prodotti i cannabinoidi?

Tutti i cannabinoidi esercitano numerose ed affascinanti azioni sul corpo umano, ma come si formano esattamente? Sappiamo che la maggior parte dei cannabinoidi si trova nelle piante di cannabis, ma quali sono le reazioni chimiche che danno origine ai diversi cannabinoidi che oggi conosciamo? L’esposizione a diversi enzimi, il calore e l’ossigeno sono tutti fattori che giocano un ruolo ben preciso. Tuffiamoci nel mondo della biosintesi dei cannabinoidi.

QUANDO FURONO SCOPERTI I CANNABINOIDI?

Il lungo cammino verso la comprensione dei cannabinoidi ha avuto principalmente luogo nel corso dell’ultimo secolo. Le prime ricerche furono avviate negli anni ’30, ma durante la seconda guerra mondiale furono interrotte. Di conseguenza, la ricerca sui cannabinoidi ebbe realmente inizio solo negli anni ’50.

Nei successivi 30 anni, gli scienziati pensavano che i cannabinoidi producessero i loro effetti attraverso interazioni aspecifiche con le membrane cellulari. Curiosamente, venne poi scoperto che all’interno del corpo umano ci sono recettori specifici in grado di interfacciarsi con i cannabinoidi.

Fino ad oggi, nel corpo umano sono stati identificati due principali recettori dei cannabinoidi: CB1 e CB2. Tuttavia, vi è un crescente consenso scientifico sul fatto che i cannabinoidi potrebbero influenzare efficacemente anche altri bersagli molecolari, come i recettori della serotonina.

COME VENGONO SINTETIZZATI I CANNABINOIDI?

I cannabinoidi sono composti chimici che si sviluppano con il passare del tempo. Ciò include il periodo di tempo in cui la pianta cresce e i periodi successivi di raccolta ed esposizione agli agenti atmosferici come luce e calore. Per visualizzare meglio questo processo, prova ad immaginare la biosintesi dei cannabinoidi come un albero genealogico, dove ogni ramo produce risultati diversi, ma allo stesso tempo collegati tra loro.

La biosintesi dei cannabinoidi si svolge in gran parte nei tricomi: piccole escrescenze ghiandolari che compaiono su cime e foglie della pianta di cannabis. Durante le ultime settimane della fase di fioritura, questi tricomi appaiono come un mare di resina contenente cannabinoidi, terpeni, flavonoidi ed altri importanti componenti chimici.

• Produzione di CBGA e CBGVA

La produzione dei cannabinoidi inizia quando gli acidi grassi vengono convertiti in esanoil-CoA o n-butil-CoA attraverso un processo guidato dai polichetidi.

L’acido olivetolico, legato all’esanoil-CoA, avvia il successivo processo di conversione, vale a dire il CBGA, la “madre di tutti i cannabinoidi”. L’acido divarinoico trasforma l’n-butil-CoA in CBGVA. Da qui in avanti, il processo viene controllato da biosintesi, decarbossilazione e degradazione.

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