L’ipertensione è tra le principali cause di morte prematura e come fumatori potreste essere a rischio. Pertanto, è importante sapere di cosa si tratta e come mitigare al meglio i pericoli. Che impatto ha la cannabis sull’ipertensione? Dovreste farci attenzione? Continuate a leggere per avere una comprensione più chiara della relazione tra le due.
In Europa, si stima che l’ipertensione causi il 42% dei decessi. Si tratta di un numero davvero impressionante. Pertanto, se vogliamo diminuire questo tasso di mortalità e migliorare la qualità della vita di centinaia di milioni di persone, dobbiamo trovare delle misure adeguate per ridurre l’ipertensione.
Niente batte uno stile di vita sano, ma ci sono sostanze che possono aiutare in questa direzione ed altre che invece hanno effetti negativi. Per quanto riguarda l’ipertensione, che ruolo potrebbe svolgere la cannabis? Può aiutare a contrastare questa condizione patologica o la peggiora? Prima di esaminare la relazione tra marijuana e pressione sanguigna, esaminiamo le basi dell’ipertensione.
Cos’è l’ipertensione?
L’ipertensione è più comunemente conosciuta come alta pressione sanguigna. La pressione sanguigna è la forza con cui il cuore pompa il sangue per farlo scorrere in tutto il corpo. Maggiore sarà la forza richiesta e maggiore sarà la pressione sanguigna. L’ipertensione è uno dei principali fattori di rischio in una serie di malattie potenzialmente letali, come insufficienza cardiaca, infarto, ictus, aneurisma ed altro ancora.
In sostanza, l’ipertensione provoca stress sia al cuore che alle arterie. Un cuore sotto stress riceve il messaggio di pompare sangue con più forza e in continuazione. Con il passare degli anni, questa situazione può degenerare causando inevitabilmente dei problemi. Allo stesso modo, l’eccessiva pressione esercitata sulle pareti arteriose provocherà problemi a lungo termine.
Come accennato in precedenza, molti europei muoiono a causa dell’ipertensione e negli Stati Uniti un terzo della popolazione adulta soffre di ipertensione. Questa situazione sta creando non poche preoccupazioni. Esistono diversi trattamenti contro l’ipertensione, la maggior parte dei quali si concentra su una dieta più sana e sull’esercizio fisico regolare. Sebbene questi due elementi siano fondamentali per affrontare questo problema di salute e non possano essere sostituiti, vale la pena considerare quale ruolo (se mai ce ne fosse uno) potrebbero svolgere la cannabis ed i singoli cannabinoidi in caso di ipertensione.
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Ipertensione ed alta pressione sanguigna sono la stessa cosa?
L’ipertensione è sostanzialmente un’alta pressione sanguigna, mentre l’alta pressione sanguigna non sempre è ipertensione. Entrambe sono definite da valori di pressione sanguigna pari o superiori a 140/90mmHg. Per cui, quand’è che l’alta pressione sanguigna diventa ipertensione?
Di tanto in tanto, a tutti capita di avere la pressione alta. Se ci stiamo allenando, siamo stressati o non stiamo bene, la pressione del sangue può salire senza creare pericoli. Quindi, l’ipertensione è quando la pressione sanguigna rimane troppo alta per periodi di tempo prolungati, anche quando una persona è a riposo. In altre parole, un caso cronico di alta pressione sanguigna.
Quali sono i rischi dell’ipertensione?
Poiché l’ipertensione colpisce il cuore e le arterie, i pericoli ad essa associati derivano da danni e guasti a questi sistemi. Purtroppo, il cuore e i vasi sanguigni hanno un’importanza vitale e, quando si danneggiano, arrivano le brutte notizie.
I rischi di ipertensione includono:
Cardiopatie | Infarto | Ictus | Insufficienza cardiaca |
Malattia arteriosa periferica | Aneurismi aortici | Malattie renali | Demenza vascolare |
In che modo la cannabis influisce sull’ipertensione?
Ma allora in che modo la cannabis potrebbe influire sull’ipertensione? I ricercatori stanno cercando di capire se la cannabis sia davvero capace di abbassare la pressione sanguigna, almeno in determinate condizioni. Tuttavia, molti fattori determinano gli effetti della cannabis e, di conseguenza, ci sono molteplici elementi da considerare.
Innanzitutto, è importante capire in che modo la cannabis interagisce con il corpo umano. I cannabinoidi presenti nella pianta interagiscono principalmente con il nostro sistema endocannabinoide (SEC). Il SEC è una rete di recettori, neurotrasmettitori ed enzimi che si estende in tutte le parti del nostro corpo e sembra influenzare molti stati fisici e mentali.
È un argomento troppo ampio per parlarne adesso, ma ai fini di questo articolo tenete solo presente che, insieme alle altre sue funzioni, il SEC potrebbe avere un ruolo nella gestione del sistema cardiovascolare.
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Impatto a breve termine della cannabis sull’ipertensione
In due studi consecutivi, ad un gruppo di topi con ipertensione fu somministrato THC per via endovenosa. I risultati mostrarono una riduzione della pressione sanguigna.Tuttavia, sebbene ciò possa dimostrare che il THC può, in determinate condizioni, essere associato alla riduzione della pressione sanguigna, non vuol dire che se soffrite di ipertensione cronica dovete precipitarvi a fumare un bong.
Dobbiamo infatti evidenziare che in questo studio i topi hanno ricevuto un’iniezione di THC isolato, mentre la maggior parte dei consumatori di cannabis è solita fumare o vaporizzare la propria erba. Con questi metodi non solo entrano nel corpo una miriade di altri composti insieme al THC, ma anche la nostra salute corre dei rischi.
Tuttavia, fu osservato che nei consumatori di cannabis occasionali la pressione sanguigna aumentava quasi subito dopo l’assunzione. Mentre in coloro che la usavano regolarmente questo effetto sembrò scomparire e persino invertirsi. Il motivo esatto di questo meccanismo non è chiaro, così come se ci siano altri fattori in gioco, come il .
Ad esempio, nei consumatori di cannabis occasionali, che normalmente non fumano tabacco, la (che è uno stimolante) presente nelle ha avuto un forte effetto sul sistema cardiovascolare.
Un altro studio supporta l’idea che, a breve termine, l’uso di cannabis potrebbe aumentare la pressione sanguigna. Dai risultati ottenuti, dopo l’assunzione di cannabis, un numero significativo di consumatori mostrò un leggero aumento della pressione sanguigna sistolica. Non emerse invece alcun effetto sulla pressione sanguigna diastolica.
Per quale motivo l’uso di cannabis aumenterebbe la pressione sanguigna? La cannabis ha effetti vasodilatatori, il che significa che provoca l’allargamento dei vasi sanguigni. In questi casi, il cuore deve pompare con maggiore forza per spingere il sangue attraverso i vasi sanguigni dilatati. Se ve lo state chiedendo, è proprio questo il motivo per cui i fumatori di cannabis hanno gli
Secondo uno studio israeliano condotto sull’uomo, l’uso di cannabis, a breve termine, potrebbe ridurre l’ipertensione. I ricercatori hanno notato che nelle persone di età superiore ai 60 anni, l’ipertensione tende ad attenuarsi nelle ore successive al consumo di cannabis. Queste riduzioni erano ancora più evidenti dopo 3 ore e durante la notte. I ricercatori teorizzano che potrebbe essere la marijuana stessa a causare questa reazione o fattori indiretti come il sollievo dal e dallo . L’inverso di entrambi può invece causare un aumento della pressione sanguigna.
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Impatto a lungo termine della cannabis sull’ipertensione
Ci sono pochi studi longitudinali attendibili sul legame tra cannabis e pressione sanguigna o, più nello specifico, ipertensione. E di quelli che esistono, nessuno è riuscito ad isolare adeguatamente l’uso della cannabis da altri fattori. Ad esempio, i consumatori regolari di cannabis hanno maggiori probabilità di essere consumatori regolari di tabacco, con conseguente aumento di ipertensione e rischi di malattie cardiovascolari.
Secondo uno studio pubblicato su un articolo di Harvard (in cui furono coinvolte 1.023 persone e che durò diversi anni), chi consuma cannabis è a maggior rischio di morte per ipertensione e malattie cardiache rispetto a coloro che non ne fanno uso. I ricercatori ammettono però che fu quasi impossibile tenere conto di altri fattori.
Inoltre, tutti i partecipanti che dichiaravano di aver fumato cannabis almeno una volta nella loro vita venivano classificati come “consumatori” di cannabis. Quindi, questo studio non fa distinzione tra chi fuma cannabis tutti i giorni e chi ha fumato una canna nel 2005.
Uno studio del 2019 ha concluso che “gli effetti della marijuana sul sitema CV [cardiovascolare] sono estremamente preoccupanti”.Secondo i risultati, l’uso di cannabis ha diversi effetti negativi sul sistema CV.
Uno studio del 2002 indica che gli effetti della cannabis sulla pressione sanguigna possono differire tra animali ed umani. Secondo quanto osservato, l’erba sembrerebbe aumentare la pressione sanguigna negli esseri umani, mentre negli animali tende a causare ipotensione (una riduzione della pressione sanguigna).
Questo spiegherebbe in qualche modo l’ipertensione bassa dei topi a cui fu iniettato THC. Purtroppo, se così fosse, questi risultati non avrebbero alcun valore per gli esseri umani.
Sebbene le prove attuali non garantiscano che la cannabis possa essere usata per trattare l’ipertensione, c’è ancora speranza. Innanzitutto, la maggior parte di questi studi non è ancora riuscita ad isolare adeguatamente la cannabis come causa principale. Quindi, anche se la cannabis non dovesse ridurre la pressione sanguigna, potrebbe comunque rivelarsi più innocua del previsto. Allo stesso modo, la maggior parte di questi studi esamina la cannabis nel suo insieme, piuttosto che isolare alcuni cannabinoidi. Quindi, cosa possiamo dire del CBD?
La cannabis abbassa la pressione sanguigna?
È ancora poco chiaro, ma secondo i risultati di cui vi abbiamo parlato, consigliamo a chi soffre di ipertensione di procedere con estrema cautela prima di usare la cannabis. Le prove in nostro possesso suggeriscono che è più probabile peggiorare il problema, piuttosto che migliorarlo.
L’unica situazione in cui le cose potrebbero cambiare è quando l’ipertensione è causata da fattori ambientali, come lo stress. In questo caso, la cannabis può alleviarlo riducendo la tensione. Detto questo, tutto dipenderà da ognuno di noi e dalla nostra reazione alla cannabis.
Inoltre, sebbene la cannabis risulti benefica in questi casi, si tratta pur sempre di un sintomo e non di una causa. Se lo stress ha generato un’ipertensione cronica, è meglio rimuoverla dalla propria vita, piuttosto che passare alla cannabis.
CBD ed ipertensione
Ma non è tutto negativo! Anche se la cannabis tende ad aumentare la pressione sanguigna, il CBD nella sua forma isolata è una storia diversa. In uno studio condotto su nove volontari maschi, i ricercatori hanno tentato di determinare se 600mg di CBD fossero in grado di causare una riduzione della pressione sanguigna.[12]
Ovviamente, questo studio è piccolo ed ha molti limiti. Tuttavia, apre la porta ad ulteriori ricerche sugli effetti del CBD sulla pressione sanguigna e i risultati saranno, o almeno si spera, positivi.
Il futuro dei trattamenti con cannabinoidi per l’ipertensione
La ricerca sulla cannabis sta aumentando ad una velocità incredibile in tutto il mondo e le scoperte sono sempre più eccitanti. Resta da vedere esattamente quale ruolo potrebbe svolgere la cannabis nelle terapie contro l’ipertensione.
Finora, nel campo di ricerca sulla marijuana e sull’ipertensione, gli studi si sono concentrati sul THC e, più di recente, sul CBD. Tuttavia, man mano che le tecniche miglioreranno, molti degli altri 113 cannabinoidi presenti in minor quantità nella cannabis potranno essere isolati e concentrati e chissà quali effetti sveleranno!
Fonte: www.royalqueenseeds.it