Come Evitare Che il THC Venga Rilevato nel Proprio Organismo

Le autorità e i datori di lavoro possono eseguire test per il rilevamento di THC. Ma i test in strada possono individuare il THC diverse ore dopo l’assunzione e gli imprenditori dovrebbero restare fuori dalla vita privata dei dipendenti. Ecco alcuni consigli per ridurre il rischio di risultati positivi durante test su sangue, urine e saliva.

La cannabis è stata legalizzata in diverse parti del mondo, ma in molte altre nazioni resta vietata. Nel loro tempo libero, i lavoratori possono fumare tabacco e bere alcol a volontà, mentre il consumo di cannabis è alquanto problematico.

Purtroppo, questo significa che molti consumatori di cannabis, sia a scopo olistico che ricreativo, corrono il rischio di restare disoccupati a causa dei test antidroga condotti dai datori di lavoro. Anche i governi tentano di scovare chi fa uso di cannabis tramite posti di blocco sulle strade.

Quindi, come fare per evitare che il THC nel proprio organismo venga rilevato in un test? Possiamo offrirvi alcune soluzioni. I suggerimenti elencati di seguito vi aiuteranno a nascondere il vostro amore per la ganja e a minimizzare il rischio di esito positivo ad un test antidroga.

Come Si Sono Evoluti i Test per il Rilevamento del THC?

Iniziamo con qualche cenno storico. I test antidroga nell’ambiente di lavoro, e in ogni altro luogo, sono cresciuti di pari passo con l’aumento di popolarità della cannabis. Negli anni ’60, la tecnologia non era ancora in grado di rilevare tracce di ganja in lavoratori e guidatori.

Oggi, nell’era degli smartphone e delle auto elettriche, datori di lavoro e forze dell’ordine possono condurre test su dipendenti e privati cittadini, in modo rapido ed efficiente. La cannabis resta una delle sostanze psicoattive più diffuse, ma è ancora illegale in molti Paesi del mondo.

Le attuali leggi draconiane consentono alla polizia di perseguire i cittadini che si mettono alla guida dopo aver assunto cannabis. Inoltre, molti titolari di aziende sottopongono i propri dipendenti a test antidroga, ritenendo che fumare cannabis fuori dall’orario lavorativo possa compromettere la produttività e l’integrità morale dell’impresa.

Come Si Sono Evoluti i Test per il Rilevamento del THC?

  • Test sul Luogo di Lavoro

Dopo aver firmato un contratto di lavoro, il principale potrebbe cercare di acquisire informazioni relative alle vostre abitudini nel tempo libero. Fuori dall’azienda siete liberi di bere alcol a vostro piacimento, ma se scegliete di assumere cannabis, rischiate di pagare un prezzo salato.

Molti fumatori di ganja considerano inappropriate queste normative, ma questo tipo di pratica sta diventando sempre più comune. Negli Stati Uniti, ad esempio, quasi tutte le aziende effettuano periodicamente dei test antidroga.

I datori di lavoro di solito eseguono i test su campioni di urine per rilevare la presenza di sostanze illecite, incluso il THC. I metaboliti del cannabinoide possono mescolarsi alle urine per settimane, o persino mesi, dopo l’assunzione di ganja (in base alla frequenza di utilizzo) ed alcune aziende svolgono test a sorpresa per cogliere alla sprovvista i dipendenti.

La cannabis sta diventando legale in molte parti del mondo, ma alcuni imprenditori adottano politiche di tolleranza zero nei confronti della ganja, anche se si trovano in Stati in cui l’uso di quest’erba è consentito. Ad ogni modo, alcune ditte stanno iniziando ad abolire i test per il rilevamento del THC.

  • Test Antidroga sulle Strade

In diverse nazioni, chi guida un’auto con tracce di THC nel proprio organismo può incorrere in seri guai giudiziari. Se siete sospettati di aver guidato sotto l’influsso del THC, le forze dell’ordine possono sottoporvi ad un test salivare direttamente sul ciglio della strada. In media, questi esami possono individuare particelle di THC anche 12 ore dopo l’assunzione di cannabis.

Tuttavia, nei fumatori assidui, il test può fornire un risultato positivo anche se sono trascorse ben 30 ore dal consumo di ganja. Chi fuma spesso rischia quindi di essere scoperto e denunciato, anche se non era effettivamente sballato mentre guidava.

Come Variano i Test per il Rilevamento di THC da Paese a Paese?

I test per il rilevamento di THC nel luogo di lavoro e in strada variano notevolmente da nazione a nazione. La procedura è ormai molto diffusa nei Paesi più rigorosi, come il Regno Unito, ma decisamente meno frequente oltreoceano, negli Stati Uniti.

Come Variano i Test per il Rilevamento di THC da Paese a Paese?

USA

Gli Stati Uniti sono in prima linea per la legalizzazione della cannabis a livello globale. Anche se agli occhi del governo federale la ganja rientra ancora tra le droghe appartenenti alla categoria Schedule I, ben 36 stati hanno scelto di legalizzare la marijuana a scopo terapeutico. Tra questi, 14 consentono l’utilizzo anche a scopo ricreativo.

Questo atteggiamento indulgente si riflette anche sui test antidroga sul posto di lavoro? Analizziamo alcuni esempi significativi.

  • Oregon

Negli stati della West Coast, i test antidroga vengono eseguiti sporadicamente. Se un imprenditore sospetta che uno dei suoi dipendenti non sia efficiente, non può chiedere lo svolgimento di un test antidroga. Tuttavia, i lavoratori che ricoprono specifici ruoli potrebbero essere chiamati ad eseguire il test. In caso di risultato positivo, il dipendente può incorrere in sanzioni disciplinari e rischiare persino il licenziamento.

Secondo una legge dello stato dell’Oregon, tutti gli incarichi che richiedono una patente di guida per veicoli commerciali sono soggetti a test antidroga.

  • Nevada

Il Nevada è uno degli Stati più liberali degli USA. Qui, durante il loro tempo libero, i lavoratori possono sostanzialmente fumare a proprio piacimento. Oltre ad aver emanato una delle leggi sul possesso di armi più permissive della nazione, il Nevada ha legalizzato la cannabis, vietando ogni tipo di test per il rilevamento di THC sul luogo di lavoro.

Europa

Alcune zone dell’Europa adottano misure repressive con chi guida sotto l’effetto della cannabis o fuma ganja fuori dall’orario di lavoro. In altre nazioni, l’approccio è decisamente più tollerante. Scoprite di seguito le principali distinzioni.

  • Regno Unito

Il Regno Unito è notoriamente rigoroso nei confronti della cannabis. Qualsiasi cittadino incensurato, scoperto a coltivare pochi esemplari di marijuana, può essere condannato a scontare fino a 14 anni di reclusione.

Dopo l’introduzione del “drogometro” nel 2015, un test salivare usato principalmente per rilevare tracce di cannabis e cocaina, in tutto il Paese si stanno diffondendo i controlli antidroga sulle strade. Le sanzioni previste in caso di risultato positivo includono la sospensione della patente, multe fino a 5.000 sterline, un anno di reclusione e l’iscrizione del reato nel casellario giudiziario.

Nonostante l’aumento dei controlli su strada, i test per il rilevamento del THC sul luogo di lavoro sono piuttosto rari. La maggior parte dei ruoli non richiede test antidroga frequenti, eccetto le mansioni particolarmente delicate, come quelle relative al settore dei trasporti e delle costruzioni.

  • Paesi Bassi

Prevedibilmente, nella nazione famosa per i suoi coffeeshop, è vietato condurre qualsiasi test per il rilevamento di THC sui dipendenti. Ad ogni modo, i test antidroga su strada sono sempre più frequenti.

Per Quanto Tempo il THC Resta in Circolo nell’Organismo?

I test su sangue, urine e saliva sono i metodi più utilizzati da datori di lavoro e forze dell’ordine per rilevare la presenza di THC. Dal momento che il cannabinoide tende a depositarsi in diverse parti del corpo per periodi di tempo variabili, alcuni esami possono fornire risultati positivi soltanto se il soggetto ha assunto THC recentemente. Altre tipologie di test sono però in grado di rilevare tracce di THC diverse settimane (o mesi) dopo il consumo della sostanza.

  • Urina

I test sulle urine possono rilevare il THC anche se lo sballo è ormai svanito da diverso tempo. I consumatori di cannabis occasionali rischiano di ottenere un risultato positivo fino a 1–7 giorni dopo aver fumato. Chi fuma abitualmente, può risultare positivo tra i 7 e i 30 giorni dopo aver interrotto il consumo di marijuana.

  • Sangue

Le analisi del sangue vengono eseguite raramente sul posto di lavoro, poiché riescono ad individuare le tracce di THC nel breve lasso di tempo successivo all’assunzione. Tuttavia, questi test vengono utilizzati spesso in caso di incidenti stradali e nei posti di blocco con etilometro.

Il THC può essere rilevato da un test sul sangue per 1–2 giorni dopo aver fumato. I consumatori di cannabis assidui possono ottenere un risultato positivo anche 25 giorni dopo aver fumato l’ultimo spinello.

  • Saliva

I test salivari sono simili a quelli del sangue, poiché anche il loro raggio d’azione è piuttosto limitato nel tempo. Nei consumatori di ganja occasionali, il THC è rilevabile da un test salivare fino ad un paio d’ore dopo l’assunzione di cannabis. Ancora una volta, la situazione è più complicata per i fumatori cronici: in questo caso, infatti, il THC può restare nella saliva per circa tre giorni.

Comprendere i Risultati Falsi-Positivi

Un test per il rilevamento del THC può fornire un risultato falso-positivo, anche se il soggetto non ha mai fatto uso di cannabis. I test non sono accurati al 100% e, talvolta, persino l’assunzione di ibuprofene può condurre a risultati positivi durante un test antidroga.

Molte aziende risolvono l’inconveniente analizzando i risultati positivi due volte. Se il primo test è positivo, il campione viene sottoposto ad analisi più accurate, tramite gascromatografia-spettrometria di massa (GCMS).

Come Affrontare un Test per il Rilevamento di THC su Strada

Per alcune persone, soprattutto quelle che utilizzano l’erba a scopi olistici, smettere di fumare non è un’opzione. Non è consigliabile guidare mentre si è sballati, ma alcuni test condotti dalle pattuglie stradali possono fornire risultati positivi anche diverse ore dopo l’assunzione di cannabis.

Scoprite i suggerimenti elencati di seguito per evitare di risultare positivi al THC se venite fermati da una pattuglia o ad un posto di blocco con etilometro.

  • Consumatori di Cannabis Occasionali

I consumatori di cannabis occasionali hanno molte meno probabilità di risultare positivi ad un test antidroga. Quando si assume ganja saltuariamente, i livelli di THC nella saliva e nelle urine si abbassano rapidamente. I seguenti consigli ridurranno ulteriormente il rischio che il THC venga rilevato nell’organismo.

  • Consumatori di Cannabis a Scopo Ricreativo

I fumatori cronici devono affrontare il problema dell’accumulo di THC. Anche smettendo di fumare per qualche settimana, un assiduo consumatore di ganja potrebbe teoricamente ottenere un esito positivo dopo un test antidroga sul lavoro o ad un posto di blocco. Ecco alcune strategie utili per ridurre questo rischio.

Come Affrontare un Test per il Rilevamento del THC sul Posto di Lavoro

Le pattuglie stradali svolgono generalmente dei test sulla saliva. Sul posto di lavoro, invece, potreste essere invitati a fornire un campione delle vostre urine. Niente paura: sia i fumatori occasionali che quelli incalliti possono evitare che il THC venga rilevato.

  • Consumatori di Cannabis Occasionali

Oltre a bere grandi quantità d’acqua nei giorni che precedono il test (senza esagerare), vi suggeriamo di fare attività fisica per ridurre il rischio di ottenere un risultato positivo.

  • Consumatori di Cannabis a Scopo Ricreativo

Se nel corso dell’anno avete fumato ogni giorno, è probabile che un eventuale test fornisca un risultato positivo, anche se interrompete il consumo di cannabis per qualche settimana. Adottate le ulteriori soluzioni illustrate qui sotto, combinandole con un’adeguata idratazione ed attività fisica, per evitare che i test rilevino il THC nel vostro organismo.

Il Futuro dei Test per il Rilevamento di THC ai Posti di Blocco e sul Posto di Lavoro

In alcuni Paesi, le aziende iniziano ad adottare procedure più disinvolte, mentre in altri Stati i test diventano sempre più frequenti. Tuttavia, man mano che la legalizzazione si diffonde in tutto il mondo, i test per il rilevamento di THC sono probabilmente destinati a diminuire.

Nel frattempo, i test antidroga sulle strade potrebbero moltiplicarsi. Abbiamo già evidenziato i problemi associati a questo sistema, con soggetti che risultano positivi anche diverse ore dopo che gli effetti del THC sono svaniti.

Non ci resta che sperare in un’evoluzione della tecnologia, capace di colmare tale lacuna. Per ora, il gioco del gatto e del topo continua.

Fonte: royalqueenseeds.it

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