Perché Alcune Varietà di Cannabis Assumono Colori Diversi?

Per la maggior parte delle persone le variazioni cromatiche della cannabis sono state sempre un mistero. Sono più saporite? Più potenti? Troppe domande a cui bisogna dare una risposta. Ecco la nostra guida con tutte le curiosità sulla cannabis variopinta.

Gli esseri umani tendono a giudicare un libro dalla sua copertina. L’evoluzione a cui siamo stati sottoposti per migliaia di anni ci ha spinto a prendere decisioni sempre più rapide. Sin dall’età della pietra abbiamo giudicato individui, alimenti e luoghi dove vivere dal loro aspetto. Non sorprende quindi sapere che oggi giudichiamo allo stesso modo anche la cannabis.

Al momento di decidere se vale la pena acquistare una determinata varietà di marijuana, la maggior parte dei consumatori di cannabis viene influenzato dai tratti cromatici. Di conseguenza, dispensari e coltivatori si sono adattati a questi aspetti più affascinanti e peculiari per mettere in risalto le loro varietà negli espositori di marijuana.

Negli ultimi dieci anni, sono comparse nuove varietà dalle tonalità bluastre, violacee, rossastre, arancioni e nere. Oggi, esamineremo come e perché ciò accade.

ANTOCIANINE – LE MOLECOLE SEGRETE

I coltivatori usano diversi metodi per modificare il colore delle loro piante di cannabis. Alcune variazioni cromatiche influenzano l’intera pianta, mentre altre solo le infiorescenze. In alcuni casi, le piante mostrano queste tonalità fin dalla loro fase precoce, mentre altre tendono a manifestarle solo nelle ultime settimane di fioritura.

Per comprendere questo fenomeno bisogna conoscere gli “antociani”, o “antocianine”. Si tratta di un gruppo di oltre 400 pigmenti presenti in frutta, verdura e fiori. A seconda del pH a cui sono esposte, le piante possono manifestare colori diversi. Queste molecole non alterano i sapori o gli odori delle piante. I colori cambiano, ma la ganja rimane sempre ganja.

La clorofilla, una parte essenziale nei processi di fotosintesi, è la responsabile di dare alle piante il loro caratteristico colore verde. Quando si avvicina la maturità, le piante iniziano a produrre questo pigmento dominante in quantità sempre più ridotte. È a questo punto che gli antociani mostrano i loro diversi colori. Questo arresto nella produzione di clorofilla può essere innescato anche da alcune particolari condizioni.

PERCHÉ LA MARIJUANA MOSTRA QUESTE VARIAZIONI CROMATICHE?

Come accade per le foglie di molte piante in autunno, anche la cannabis tende ad esprimere colori diversi quando viene esposta a cicli di luce e temperature diversi. Queste variazioni simulano il cambiamento della stagione ed i coltivatori possono ricreare facilmente queste condizioni nelle colture indoor.

Le sfumature viola, rosse e blu sono innescate dalle oscillazioni di temperatura. In questo modo si ricreano le condizioni autunnali, quando le giornate diventano più fredde e la produzione di clorofilla viene bloccata naturalmente.

Uno dei principali parametri su cui si può agire per stimolare questa variazione cromatica è il pH. Le condizioni più acide tendono a stimolare le sfumature rossastre, mentre quelle alcaline incoraggiano le tonalità bluastre. Quando le concentrazioni di clorofilla iniziano a diminuire verso la fine della fase di fioritura possono affiorare altri colori dominanti. Nello stesso spettro rosso si possono apprezzare sfumature gialle e arancioni. In quello blu, invece, si manifestano soprattutto le tonalità viola, il colore più comune per la cannabis dopo il tradizionale verde.

METODI ALTERNATIVI

Oltre alla temperatura e al pH, lo spettro luminoso emesso dalle luci a LED può aumentare la produzione di antociani all’interno dei tessuti delle piante. Queste molecole hanno la funzione di proteggere dai raggi solari e, quindi, una maggiore sollecitazione luminosa può incrementare la loro produzione. Ecco dove un coltivatore esperto si differenzia da uno principiante. I professionisti, infatti, hanno la capacità di stimolare così tanto le piante da forzarle a produrre queste molecole, ottenendo risultati simili a quelli di un’abbronzatura. I meno esperti, invece, possono generare cancri nei tessuti delle piante ed innescare carenze nutrizionali.

Alcune carenze, tuttavia, possono risultare efficaci quando non danneggiano gravemente la pianta. Le carenze di azoto nelle piante di cannabis riducono la clorofilla e, di conseguenza, le foglie ingialliscono. La carenza di fosforo, invece, può rendere le foglie di cannabis di un colore verde scuro, le nervature violacee e le infiorescenze leggermente rossastre. Tuttavia, queste strategie non sono consigliate, dato che sono poco benefiche e non sempre offrono risultati soddisfacenti.

Effetto entourage viola di gemma di cannabis

COLORE EQUIVALE A POTENZA?

In alcune rare situazioni, le varietà possono sviluppare una genetica così scura da apparire nere. Le piante con queste caratteristiche sono più comuni tra le varietà autoctone vietnamite. Si tratta di varietà geneticamente pure, non alterate da anni di ibridazione selettiva da parte dell’uomo. Sono piante che, grazie ad un processo di evoluzione naturale, sono diventate varietà di cannabis potenti e addirittura psichedeliche. La cannabis nera è famosa per provocare effetti cerebrali con occasionali allucinazioni. Ma ciò non ha nulla a che vedere con il colore.

Associare il colore ad un ‘high’ più potente è un errore comune che la maggior parte dei consumatori commette al momento di acquistare la marijuana. Stressare una pianta per stimolare colorazioni più intense non aumenta anche la sua potenza. L’unica cosa che potrebbe aumentare sono gli antiossidanti. Questi provengono dagli antociani e sono anche presenti nelle fragole e nelle ciliegie. Offrono interessanti proprietà analgesiche ed antinfiammatorie, ma in questi casi è sempre meglio mangiare frutta rossa piuttosto di fumare marijuana.

I colori delle infiorescenze hanno un valore puramente estetico e non sono assolutamente collegate alle dimensioni o alla produzione di resina delle piante. Tuttavia, si dovranno condurre ulteriori ricerche su come la presenza di antociani possa influire sull’effetto entourage di una pianta di marijuana. Esattamente come le serie tv, l’effetto “entourage” si manifesta quando i componenti di una pianta di cannabis agiscono in sinergia per creare risultati migliori della somma delle loro parti.

Potete provare le varietà dai colori più bizzarri, ma sappiate che ciò non dovrebbe comportare una spesa più elevata, perché stareste pagando solo una caratteristica estetica. Adesso, potete giudicare la cannabis con maggior criterio e prendere decisioni più consapevoli al momento di acquistare infiorescenze dalle sfumature blu.

Fonte: /www.royalqueenseeds.it

Lascia un commento

Contattaci