La cannabis e il CBD possono ridurre i sintomi della rosacea?

La rosacea colpisce milioni di persone in tutto il mondo, causando arrossamenti, gonfiori, pelle secca e persino problemi di salute mentale. Per alcuni pazienti i trattamenti convenzionali sono efficaci, per altri no. Gli scienziati stanno studiando il potenziale di THC, CBD e terpeni per capire le loro potenzialità. Ecco cosa sappiamo finora.

La rosacea non colpisce esclusivamente la pelle. Questo disturbo influisce notevolmente anche sulla psiche. Molti pazienti sviluppano problemi di salute mentale associati alle alterazioni del loro aspetto fisico. Attualmente, chi è affetto da questa condizione può affidarsi ad antibiotici, gel per uso topico e persino terapia della luce. Gli scienziati stanno cercando ulteriori opzioni di trattamento ed alcuni esperti hanno rivolto la loro attenzione verso la cannabis.

Cos’è la rosacea?

La rosacea è una condizione infiammatoria cronica e recidivante, che colpisce la cute provocando vampate, rossori ed irritazioni. Questa patologia è caratterizzata da un decorso altalenante, per cui i pazienti trascorrono periodi di riacutizzazione dei sintomi, seguiti da periodi di remissione. Attualmente, circa il 10% della popolazione è affetta da rosacea, con la più alta incidenza osservabile tra gli abitanti dell’Europa Settentrionale con pelle chiara[1].

Al momento, non esistono cure risolutive per la rosacea. Per fortuna, questa condizione non è pericolosa e solo raramente provoca danni permanenti alla pelle. Tuttavia, molti pazienti hanno difficoltà ad affrontare le implicazioni psico-sociali derivanti dalla patologia. La rosacea si manifesta principalmente sul viso, un’area del corpo che utilizziamo per comunicare sia verbalmente che attraverso espressioni facciali. L’aspetto del volto svolge un ruolo fondamentale nell’autostima di un individuo, e la presenza di arrossamenti, protuberanze e vasi sanguigni visibili può alimentare il timore del giudizio altrui, fino a scatenare ansia e depressione[2].

I medici prescrivono diversi trattamenti per gestire il rossore e le vampate associate alla rosacea, inclusi gel per uso topico, cicli di antibiotici e terapia a luce pulsata ad alta intensità (IPL). Questi trattamenti risultano utili per alcuni pazienti, ma per altri è necessario trovare fonti di sollievo alternative. I ricercatori stanno esaminando nuove soluzioni per gestire questo disturbo e, a tal riguardo, la cannabis ha suscitato molto interesse.

  • La rosacea è correlata alla psoriasi?

Rosacea e psoriasi vengono spesso confuse tra loro. Entrambi i disturbi sono cronici e causati da infiammazione. Inoltre, tutti e due si manifestano con rossori e protuberanze. Ad ogni modo, ciascuna condizione emerge secondo processi specifici e provoca determinati sintomi.

A differenza della rosacea, causata da una disfunzione immunitaria e neurovascolare, la psoriasi è un disturbo autoimmune che stimola un’eccessiva produzione di cellule cutanee. Ciò provoca accumuli di cellule, che emergono in superficie formando zone cutanee arrossate e squamose, con conseguente prurito ed irritazione.

Inoltre, la psoriasi si manifesta in varie parti del corpo—principalmente su testa, tronco, gomiti, ginocchia e genitali—mentre la rosacea si diffonde su viso ed occhi. In più, le riacutizzazioni di ciascuna condizione sono associate a diversi fattori scatenanti. Esamineremo le cause scatenanti della rosacea nei paragrafi successivi; tuttavia, quelli che aggravano la psoriasi includono infezioni, stress, temperature rigide, alcol ed alcuni farmaci.

Come si manifesta la rosacea

Le esatte cause della rosacea sono ancora ignote ma, secondo gli scienziati, il disturbo è provocato da una combinazione tra sistema immunitario iperattivo, predisposizione genetica e fattori ambientali. Tra questi elementi, la genetica sembra svolgere un ruolo predominante, dal momento che fino al 50% dei pazienti ha almeno un familiare affetto dalla stessa patologia.

Contrariamente alle credenze popolari, la rosacea non è correlata ad una scarsa igiene personale e non si trasmette da persona a persona. Il meccanismo molecolare alla base della rosacea resta ancora poco chiaro, ma sono stati individuati alcuni fattori scatenanti[3], capaci di riacutizzare i sintomi in individui particolarmente sensibili. Questi fattori includono:

Per quanto riguarda l’alimentazione, diversi cibi e bevande sono considerati responsabili del peggioramento dei sintomi. Di seguito elenchiamo quelli che più frequentemente causano riacutizzazioni della patologia:

La pelle è l’organo più esteso del nostro organismo, e svolge un ruolo chiave nella fisiologia umana. Ma la cute non rappresenta una semplice barriera inerte che separa l’interno del corpo dal mondo esterno. Attraverso una serie di reti complesse, la pelle interagisce con il sistema nervoso, il sistema immunitario ed il sistema endocrino. La rosacea coinvolge diversi tipi di cellule, tra cui:

  • Cheratinociti: Tipi di cellule elementari presenti nella parte più superficiale della cute; proteggono da patogeni e raggi UV
  • Mastociti: Contribuiscono a dirigere la risposta immunitaria; contengono sostanze chimiche coinvolte nell’infiammazione, come istamine e citochine
  • Neuroni: Cellule del sistema nervoso che trasmettono segnali chimici ed elettrici
  • Cellule epiteliali: Un’altra tipologia di cellule importanti e protettive, presenti nella cute
  • Macrofagi: Cellule immunitarie che individuano e distruggono gli agenti patogeni
  • Fibroblasti: Cellule che producono collagene e contribuiscono alla formazione di tessuto connettivo

Tutti questi elementi fanno parte del sistema immunitario innato: il sistema di difesa aspecifico, attivo nell’organismo fin dalla nascita. I recettori presenti in alcune di queste cellule contribuiscono ad individuare minacce come patogeni e traumi fisici. Dopo aver identificato il problema, il sistema immunitario innato nella cute reagisce con un attacco chimico, producendo peptidi antimicrobici (AMP), come citochine e chemochine. Queste molecole pro-infiammatorie aiutano a contrastare gli invasori, ma potrebbero anche inasprire i sintomi della rosacea, in caso di alterazione della segnalazione cellulare.

Nei pazienti affetti da rosacea, i recettori responsabili di individuare gli agenti patogeni sono presenti in quantità più elevate, così come gli AMP associati all’angiogenesi (la creazione di nuovi vasi sanguigni), il che potrebbe contribuire allo sviluppo di sintomi[4] come rossore e vampate. Anche alcuni fattori come stress, radiazioni UV ed ormoni potrebbero attivare questa reazione chimica, provocando vampate, sensibilità cutanea, prurito e vasodilatazione (espansione dei vasi sanguigni).

  • Sintomi della rosacea

principali sintomi della rosacea includono:

  • Rossore su naso, guance, fronte e mento
  • Sensazione di bruciore e dolore quando si lava il viso o si applicano prodotti cosmetici
  • Vasi sanguigni evidenti sulla superficie della pelle
  • Piccole protuberanze rosse o rosa

Tra gli altri sintomi che possono emergere citiamo:

Cannabis, SEC e rosacea: Comprendere le potenzialità

Quale ruolo può ricoprire la cannabis nei sintomi della rosacea? Per il momento non lo sappiamo. Non esistono studi sull’uomo che abbiano testato la cannabis o i suoi derivati su persone con questo disturbo. Tuttavia, altri studi offrono una panoramica su come l’erba potrebbe influenzare questa malattia.

  • Il ruolo emergente del SEC nelle malattie della pelle

Prima di tutto, sappiamo che le sostanze fitochimiche nella cannabis, vale a dire i cannabinoidi, agiscono per mantenere l’omeostasi (equilibrio) nella pelle. Lo fanno interfacciandosi con il sistema endocannabinoide (SEC). Descritto come il regolatore universale[5] del corpo umano, il SEC aiuta molti sistemi corporei a mantenere questo stato di equilibrio, dal cervello alle ossa.

Il SEC è costituito da diversi componenti essenziali, inclusi recettori, molecole di segnalazione ed enzimi. I cannabinoidi della pianta di cannabis riescono a legarsi a questi recettori imitando le molecole di segnalazione prodotte dal nostro corpo, una classe di sostanze chimiche note come endocannabinoidi. Ma non tutti i cannabinoidi si legano direttamente a questi siti. Il CBD, ad esempio, ha un’affinità di legame minore verso questi recettori ed esercita principalmente il suo impatto sul SEC prendendo di mira gli enzimi coinvolti nella produzione di endocannabinoidi.

Come facciamo a sapere che il SEC svolge un ruolo importante nella pelle? I ricercatori hanno riscontrato alcuni componenti di questo sistema nelle cellule cutanee, scoprendo che il SEC svolge un ruolo importante[6] nella proliferazione cellulare, nella crescita e nella produzione di ormoni. Quando il SEC funziona come dovrebbe, aiuta a mantenere i processi nella pelle in perfetto funzionamento.

Pertanto, i ricercatori ritengono che la disregolazione del SEC potrebbe avere un ruolo importante in numerosi disturbi della pelle, tra cui dermatite atopica, psoriasi, sclerodermia e cancro della pelle. I cannabinoidi offrono un potenziale mezzo per influenzare questo sistema[7], ma fino a che punto non è ancora chiaro.

Fonte: www.royalqueenseeds.it

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