In che modo la cannabis influisce sulla salute del cuore?

In che modo la cannabis influenza il sistema cardiovascolare? Le ricerche in questo ambito sono ancora in fase iniziale. Milioni di persone consumano cannabis senza problemi, ma alcuni studi stanno analizzando il legame tra uso di marijuana e problemi come infarto, insufficienza cardiaca e alterazioni della pressione sanguigna.

In ambito scientifico, non esiste un punto di vista unanime riguardo gli effetti della cannabis nel lungo periodo. Decenni di proibizionismo hanno ostacolato lo svolgimento di studi clinici relativi agli effetti dell’erba sugli esseri umani, mentre gli estremisti di entrambe le fazioni contaminavano la verità con pregiudizi e leggende. Mentre alcuni etichettano la cannabis come droga pericolosa, altri affermano che l’erba non crei dipendenza e non sia mai stata associata ad alcun caso di decesso. Il dibattito verte principalmente intorno ai disturbi mentali, ma quali sono gli effetti della cannabis a livello cardiaco?

Tutti sanno che il fumo del tabacco provoca effetti deleteri sull’apparato cardiocircolatorio. Ma che differenza c’è con il fumo della cannabis? Esaminiamo nel dettaglio le ricerche, per capire cosa hanno scoperto gli scienziati fino ad oggi.

Come funziona il muscolo cardiaco?

Molti di noi avranno studiato il funzionamento del cuore durante le lezioni di biologia a scuola. Si tratta di un muscolo a forma di pugno chiuso, situato al centro del torace e leggermente spostato a sinistra. Questo motore del sistema cardiovascolare pompa 100.000 volte al giorno, facendo circolare circa 5 litri di sangue attraverso una complessa rete di arterie, vene e capillari.

Il cuore è composto da quattro camere: due sezioni superiori (atri) e due inferiori (ventricoli). Tra una sezione e l’altra sono presenti delle speciali valvole, che generano un flusso a senso unico ed evitano che il sangue torni indietro. Il cuore è collegato ad una serie di grandi arterie (vasi che trasportano il sangue in ogni parte del corpo) e vene (vasi che riportano il sangue all’interno del cuore).

Quando il cuore si contrae, il sangue privo di ossigeno lascia il ventricolo destro tramite l’arteria polmonare e raggiunge i polmoni. Qui, i globuli rossi si legano alle molecole di ossigeno e depositano l’anidride carbonica, dopodiché rientrano prima nell’atrio sinistro attraverso le vene polmonari e poi nel ventricolo sinistro. Da qui, il cuore pompa il sangue ossigenato nelle arterie sistemiche per consentire ai globuli rossi di rilasciare ossigeno a tutte le cellule dell’organismo.

Oltre a fornire ossigeno alle cellule, questi vettori essenziali prelevano l’anidride carbonica (un prodotto di scarto del metabolismo cellulare). Dopo aver interagito con le altre cellule del corpo, i globuli rossi confluiscono nelle vene e raggiungono i polmoni, scambiando l’anidride carbonica con altro ossigeno, per poi tornare nuovamente nel cuore e nella circolazione sistemica.

L’elettricità alimenta l’intero meccanismo

Il cuore non pompa in modo casuale. Come ogni altro muscolo del corpo, anch’esso è governato dal sistema nervoso centrale, che indica all’organo come e quando contrarsi attraverso l’invio di segnali elettrici. Il sistema elettrico del cuore modula il battito cardiaco, ma invia anche un segnale a tutto il muscolo, in modo che ogni sezione si contragga nella giusta sequenza.

L’impulso inizia nel nodo sinusale (il pacemaker del cuore), situato nell’atrio destro. Quando si effettua un elettrocardiogramma (ECG), l’impulso elettrico del cuore viene riportato graficamente sotto forma di tracciato.

Problemi cardiaci comuni

Un cuore sano contribuisce alla salute dell’intero organismo. Un battito cardiaco ed una pressione sanguigna ottimali garantiscono un adeguato apporto di ossigeno e sostanze nutritive alle cellule. Ma gli stili di vita disordinati ed alcuni fattori genetici possono rapidamente deteriorare la salute del cuore. Di seguito, esamineremo le quattro patologie che coinvolgono più frequentemente il muscolo cardiaco.

  • Malattia coronarica

La malattie coronarica rappresenta il disturbo cardiaco più comune e, solo nel 2019, ha ucciso oltre 360.000 persone[1] negli Stati Uniti. La patologia è causata da un’ostruzione delle arterie, dovuta all’accumulo di materiale lipidico (grassi). I sintomi della malattia coronarica includono dolore toracico, fiato corto, sensazione di svenimento e malessere.

  • Insufficienza cardiaca

L’insufficienza cardiaca si manifesta quando il cuore diventa rigido e debole. In questa situazione, il muscolo non riesce a pompare correttamente il sangue in ogni parte del corpo. La malattia tende a peggiorare con il passare del tempo ed è sostanzialmente incurabile. Negli Stati Uniti, l’insufficienza cardiaca ha provocato quasi 380.000 morti[2] nel 2018. I sintomi più frequenti sono affanno, spossatezza e gonfiore a gambe e caviglie.

  • Infarto

L’infarto, chiamato anche infarto del miocardio, si verifica quando l’afflusso del sangue al cuore viene ostacolato. Questa mancanza di sangue, spesso causata da un trombo, provoca una carenza di ossigeno, con conseguenti danni al cuore, talvolta persino fatali. La malattia coronarica resta la principale causa di infarto. I trombi sono generati dalla rottura dei depositi di grasso sulle pareti delle arterie. I sintomi dell’infarto includono: dolore toracico, fiato corto, sensazione di ansia travolgente e dolore al braccio sinistro.

  • Miocardite

Il termine miocardite significa letteralmente infiammazione del muscolo cardiaco. Ogni anno, in tutto il mondo vengono diagnosticati circa 1,5 milioni di casi[3] di miocardite. Questa particolare infiammazione può emergere per vari motivi, tra cui un’infezione virale o una reazione avversa ai farmaci. I sintomi includono dolore toracico, stanchezza e battito cardiaco rapido o irregolare.

In che modo la marijuana influenza le funzioni cardiache?

Abbiamo analizzato il sistema di funzionamento del cuore e le patologie più comuni che possono interessare questo organo. Ma in che modo la cannabis influenza le funzioni cardiache? Recenti studi hanno evidenziato un legame tra utilizzo di cannabis ed aumento del rischio di malattie cardiache. Ma altre ricerche offrono un quadro totalmente differente. Sebbene il fumo di cannabis rappresenti un pericolo per alcuni consumatori, gli esperti stanno anche esaminando le sue potenzialità nel contrastare le malattie cardiache.

  • Cannabis e rischio di malattie cardiache

Fumare ganja fa male al cuore? Secondo alcuni dati, il consumo di cannabis potrebbe aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiache. In passato, la scienza ha già individuato nel fumo di tabacco uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiache[4]. Infatti, il fumo di sigaretta contiene sostanze chimiche capaci di danneggiare le funzioni cardiache. Fumo di tabacco e fumo di cannabis si differenziano nel contenuto, ma in entrambi sono presenti le stesse tossine e molecole cancerogene[5] nocive per il cuore.

I ricercatori della University of Guelph, in Canada, hanno cercato di rilevare se l’esposizione a queste sostanze sia collegata ad un aumento del rischio di patologie cardiache. Il team di esperti ha coinvolto 35 soggetti (metà dei quali consumava cannabis), di età compresa tra i 19 ed i 30 anni, nella speranza di capire se fumare cannabis in giovane età[6] possa influire sul rischio di sviluppare malattie cardiache negli anni seguenti.

Dopo aver sottoposto i volontari ad ecografie per esaminare cuore ed arterie, gli scienziati hanno rilevato nei consumatori di cannabis una maggiore rigidità arteriosa ed una ridotta funzionalità cardiaca: due importanti fattori di rischio per le malattie dell’apparato cardiocircolatorio. Nonostante questi risultati, è necessario svolgere ulteriori test su soggetti umani e studi epidemiologici osservazionali per capire con precisione in che modo il fumo di cannabis influisca sul rischio di patologie cardiache. Oltretutto, sempre meno persone scelgono di fumare la cannabis, orientandosi invece verso metodi di somministrazione più sicuri[7].

Fonte:

www.royalqueenseeds.it/

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