Mentre in luoghi come Amsterdam da tempo alcune forze politiche vorrebbero scoraggiare il turismo legato alla cannabis, il Nord America va invece nella direzione opposta: sta diventando una delle principali destinazioni del turismo cannabico in cui le persone approdano per poter godere dei benefici della legalizzazione della cannabis, permettendo anche alle amministrazioni statali di trarne vantaggi fiscali.
Forbes stima che su 25 miliardi di dollari di vendite legali di cannabis negli USA nel 2021, fino a 4,5 miliardi di dollari siano da accreditare direttamente ai turisti per prodotti a base di cannabis, che poi versano altri 12,6 miliardi di dollari in ristoranti, hotel, attrazioni e altri negozi, che, attraverso le tasse, arrivano anche nelle casse statali e municipali; il che ci porta alla ragguardevole cifra di oltre 17 miliardi totali.
Si presume inoltre che il settore turistico legato alla cannabis negli Stati Uniti, cosรฌ come nel resto del mondo, si trovi solo allโinizio della sua curva ascendente, grazie ad attivitร quali tour legati alla cannabis,ย Airbnb o Bed and Breakfast che strizzano lโocchio ai turisti cannabici, musei dedicati al mondo della cannabis e innumerevoli dispensari per adulti.
Negli USA, con 19 stati che hanno legalizzato lโuso ricreativo della cannabis, il turismo legato a questo fiorente settore cresce rapidamente. Stati come il Colorado, che รจ stato il primo a legalizzare il consumo ricreativo nel 2014, hanno una solida reputazione, ma in molti altri Stati nordamericani il business sta solo muovendo i suoi primi passi.
Questo perchรฉ per ogni dollaro speso in un rivenditore di cannabis, cโรจ un effetto moltiplicatore, con ulteriori $ 2,80 iniettati nellโeconomia locale, come rilevato dagli analisti della Whitney Economics, societร leader nella consulenza aziendale del settore della cannabis.
IN EUROPA COME VA IL TURISMO CANNABICO?
Come sappiamo, Malta ha legalizzato lโuso di cannabis a scopo ricreativo giร alla fine dellโanno scorso ed รจ il primo Stato europeo ad averlo fatto; ma se questo favorirร o meno il settore turistico dipenderร molto anche dalle politiche sanitarie, al momento piuttosto stringenti che presumibilmente stanno giร scoraggiando una parte dei potenziali turisti โgenericiโ e magari anche quelli che avevano intenzione di iscriversi a qualche โCannabis Social Clubโ.
Vanno lentamente nella direzione della liberalizzazione, almeno per quanto riguarda gli intenti, alcuni Stati europei, in particolare il Lussemburgo, che perรฒ per il momento sta legalizzando solo la produzione personale e il consumo privato e la Germania, che sembra avere tutte le intenzioni di diventare il prossimo Stato europeo ad aprire alla legalizzazione.
Menzione a parte merita il Portogallo, che, unico in Europa, ha giร depenalizzato lโuso di qualsiasi droga dal 2001 vedendo conseguentemente calare drasticamente lโuso di stupefacenti nel Paese. Forte dellโesempio che ha saputo offrire dimostrando quanto lโapproccio poibizionistico sia totalmente controproducente rispetto alle sue politiche progressiste, sta ora ragionando anche sulla legalizzazione e regolamentazione della maria.
Potenzialmente quindi, in tutti questi Paesi la ricaduta nel settore del turismo potrebbe marcare un segno positivo, nel caso in cui decidano di seguire le orme degli Stati Uniti ed impegnarsi anchโessi, come sembra, su politiche di legalizzazione e regolamentazione del commercio e dellโuso ricreativo legato al consumo di cannabis.
E IN ITALIA COME VA CON IL SETTORE TURISTICO LEGATO ALLA CANNABIS?
Anche in Italia, una politica incerta non ha ancora permesso una vera e propria fioritura del settore del turismo cannabico ricreativo, ma grazie alle aperture legate almeno alla cannabis light e la possibilitร di consumare prodotti a base di canapa industriale e particolarmente alimentare, sta crescendo un piccolo sottobosco molto interessante, che potrebbe preparare il terreno per un futuro turismo post-legalizzazione.
Nella penisola infatti, da nord a sud ci sono varie possibilitร per celebrare i mille usi della pianta, partendo ad esempio dai Canapรฉ milanesi, ristoranti in cui lโingrediente principale dei piatti รจ la canapa, fino a giungere ai Cannabistrรฒ di Napoli,ย dove tisane, cocktail, aperitivi e dolci hanno come ingrediente speciale la canapa alimentare.
Sono inoltre diversi i musei dedicati alla canapa, disseminati lungo tutto lo Stivale e sono sempre di piรน le aziende agricole specializzate in canapa industriale che aprono al pubblico per mostrare come avviene la lavorazione della pianta e che offrono la possibilitร di passare una giornata nei campi di canapa o di assaporare i prodotti locali con questo prezioso ingrediente.
Fonte: www.dolcevitamagazine.it