Cristalli di CBD, alla scoperta di un prodotto per veri intenditori

Il mondo dei prodotti a base di cannabidiolo è come ben si sa molto ricco. Quando lo si chiama in causa, sono diverse le soluzioni da chiamare in causa. La più famosa è l’olio di CBD, al centro, negli ultimi due anni, di un successo commerciale senza precedenti. Attenzione, però: c’è molto di più! Un doveroso cenno deve essere infatti dedicato ai cristalli di CBD. Se vuoi sapere qualcosa di più sulle loro caratteristiche, non devi fare altro che proseguire nella lettura di questo articolo.

Cosa sono i cristalli di CBD?

Quando si parla dei cristalli di CBD, si inquadra un estratto di cannabidiolo caratterizzato da una purezza dal 99% in su. Dati alla mano, si tratta del prodotto a base di CBD più puro in assoluto. A livello fisico si presentano come dei granelli di piccole dimensioni, dei veri e propri cristalli. Il motivo per cui, come specificato fin dal titolo di questo articolo, possono essere considerati dei prodotti per intenditori è legato al loro altissimo livello di purezza. Questo, però, è solo uno dei fattori che, nel corso degli anni, hanno determinato il loro successo commerciale.

Tra gli altri è possibile citare la versatilità. Quando si parla di cristalli di CBD, sono infatti diverse le modalità da considerare per consumarli. Giusto per fare qualche esempio, ricordiamo la possibilità di miscelarli in diverse bevande. Si possono anche aggiungere a svariate tipologie di cibi. Da non dimenticare è altresì la possibilità di scioglierli sotto la lingua – sì, esattamente come si fa con l’olio di CBD – così come la strada della vaporizzazione. In quest’ultimo caso vengono in aiuto strumenti come i bong e le pipe ad acqua.

Come vengono prodotti?

Sono comprensibilmente numerose le curiosità sui cristalli di CBD. Molte di queste riguardano le loro modalità produttive. Il punto di partenza è la canapa sativa, che deve essere di altissima qualità. Lo step successivo vede il produttore procedere all’estrazione di un’essenza di consistenza grezza ad alto contenuto di CBD e caratterizzata dalla presenza di altre sostanze, tra le quali è possibile chiamare in causa la clorofilla, ma anche i celebri terpeni – ai quali la cannabis deve il suo inconfondibile aroma – e il THC.

Tutti i componenti diversi dal CBD vengono successivamente eliminati attraverso un processo di profonda raffinazione. Attenzione: dopo il primo ne arrivano altri. Se inizialmente si procede all’eliminazione delle sopra citate sostanze, gli step successivi hanno come obiettivo quello di perseguire il massimo della purezza per quanto riguarda il contenuto di CBD.

Doveroso è rammentare che, nel momento in cui si chiama in causa il processo di creazione del prodotto a cui stiamo dedicando queste righe, una volta raggiunto un grado di purezza pari all’80% circa si ha a che fare anche con l’avvio concreto del processo di cristallizzazione.

Cosa sapere sui dosaggi

Tra i tanti interrogativi relativi ai cristalli di CBD spiccano quelli relativi ai dosaggi. Come regolarsi da questo punto di vista? Premettendo il fatto che se si è alle prime armi con il consumo di cannabis è il caso di partire da altri prodotti, olio di CBD in primis, facciamo presente che non esistono indicazioni scritte sulla pietra per quanto riguarda i dosaggi. Tutto dipende infatti da come l’organismo della singola persona è in grado di tollerare il cannabidiolo. Diversi esperti consigliano di partire con una quantità pari a 5 mg al giorno e di vedere, man mano che passa il tempo, come reagisce il corpo.

L’optimum prevede di assumere fino a 10 mg di cristalli di CBD, distribuendo l’appena citata quantità nel corso della giornata.

Fonte: www.ilfaroonline.it/

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