Vi presentiamo alcuni consigli essenziali per preservare gli aromi e i terpeni della vostra marijuana preferita. Alcuni possono essere già applicati durante la crescita delle piante, altri nelle fasi pre e post-raccolta (ed oltre), ma tutti vi aiuteranno ad evitare di fumare un’erba dai sapori poco piacevoli e irritante sui polmoni.
Per preservare gli aromi della cannabis bisogna innanzitutto salvare i tricomi (e con tricomi intendiamo anche i terpeni, le biomolecole responsabili di dare alle piante di marijuana i loro caratteristici odori).
Quando i terpeni vengono danneggiati dai numerosi nemici che circolano nell’ambiente, le cime diventano meno saporite e profumate.
Dopo aver raccolto le piante di cannabis, questi composti volatili iniziano a deteriorarsi, ma grazie ad alcuni passaggi e trucchi questo processo può essere evitato, o almeno rallentato. Se lo farete correttamente, le vostre cime di cannabis avranno una lunga durata, manterranno odori e sapori migliori ed avranno anche effetti più potenti.
Alcuni di questi suggerimenti possono essere applicati sulle piante ancora in crescita, ma la maggior parte sono per le fasi successive alla raccolta. Vi riportiamo inoltre alcuni trucchi sul corretto uso delle cime una volta conciate.
EVITARE DI TOCCARE TROPPO I TRICOMI
Questo suggerimento si applica a tutte le fasi di sviluppo della cannabis, dal processo di crescita e manicure (o trimming) delle cime all’essiccazione e concia. Se toccate continuamente le foglie ricoperte di resina e le cime perderete fin da subito grandi quantità di tricomi. Le vostre dita avranno un profumo delizioso, ma i tricomi che proteggono i terpeni verranno inevitabilmente distrutti.
Evitate di scrollare le cime durante la manicure. Certo, dovrete pur muoverle per ripulirle perfettamente, ma siate delicati. Lo stesso principio si applica al processo di essiccazione e concia. Non scuotete le cime dentro ai barattoli e non toccatele tutto il tempo, altrimenti perderete parte dei tricomi e il vostro prodotto finale sarà meno forte.
LAVAGGIO DELLE RADICI
Prima di procedere con il raccolto, bisogna lavare correttamente le radici delle piante per rimuovere eventuali accumuli di fertilizzante che potrebbero essersi depositati durante il processo di crescita. Ciò produrrà un fumo più piacevole, con una combustione più uniforme e sapori più gradevoli, mettendo in evidenza le diverse sfumature aromatiche della vostra marijuana. Potete riconoscere una cannabis correttamente “risciacquata” anche dal colore della sua cenere. La cenere grigio chiara o bianca indica un lavaggio delle radici completo, mentre una cenere nera segnala l’opposto.
Il momento più opportuno per avviare il lavaggio delle radici dipende dal tipo di coltivazione da voi adottato. Se coltivate in terra, vi consigliamo di procedere con il lavaggio 2 settimane prima del raccolto con acqua pura. Se coltivate con impianti idroponici, dovreste lavare le radici delle vostre piante 10 giorni prima del raccolto. Solo chi coltiva biologicamente, usando terricci organici, può permettersi di lavare le radici solo pochi giorni prima del raccolto, ma bisogna comunque calcolare almeno una settimana di sola acqua.
TRIMMING
Quando la vostra cannabis sarà pronta per essere raccolta, dovrete decidere se adottare il trimming “da bagnato” o “da secco”. Il trimming da bagnato consiste nel ripulire le cime di cannabis ramo per ramo subito dopo il raccolto e, successivamente, appenderle capovolte per il processo di essiccazione. Il trimming da secco prevede invece il taglio dell’intera pianta, che viene appesa per essere essiccata e successivamente ripulita.
Se volete preservare il maggior numero possibile di terpeni, vi consigliamo di optare per il trimming da bagnato. In questo modo salverete la maggior parte dei tricomi. Quando si adotta invece il trimming da secco, le probabilità di perdere grandi quantità di tricomi aumentano perché tendono a cadere molto più facilmente. Inoltre, le cime saranno anche più difficili da gestire e da ripulire correttamente.
ESSICCAZIONE
Questo passaggio è fondamentale per ottenere infiorescenze di prima qualità alla fine del processo. Dopo aver ripulito le cime della vostra cannabis, dovrete procedere con l’essiccazione per eliminare l’umidità in esse contenuta. In questo modo non solo eviterete i problemi di muffa e marciumi, ma sarete anche certi di ottenere un prodotto finale dai sapori e dagli aromi eccezionali. In questa fase i peggiori nemici sono la luce e l’umidità. Cercate quindi di essiccare la vostra marijuana in un luogo fresco e buio, con una temperatura di 15-22°C ed un’umidità di circa un 50%. Se la temperatura dovesse essere troppo alta (sopra i 26°C), i terpeni inizieranno ad evaporare, un’eventualità da evitare a tutti i costi. Ciò può verificarsi quando le cime vengono essiccate nei caldi mesi estivi.
I tempi richiesti per essiccare una pianta di cannabis dipendono dal vostro ambiente di essiccazione. La maggior parte dei coltivatori mette ad essiccare le proprie piante di cannabis dai 3 ai 7 giorni, ma in alcuni casi possono anche richiedere 14 giorni. Saprete che le vostre cime sono pronte per essere messe nei barattoli quando supereranno il test del rametto spezzato. Controllate regolarmente il gambo e i rami della vostra cannabis. Se si spezzano facilmente, vuol dire che sono abbastanza asciutti per il successivo passaggio.
CONCIA
Alcuni coltivatori potrebbero pensare che dopo l’essiccazione il prodotto è ormai finito e pronto per l’uso. Tuttavia, se volete assaporare i migliori aromi, dovrete aspettare ancora qualche settimana per conciare correttamente la vostra cannabis. Solo così riuscirete a darle quel tocco finale per renderla veramente speciale e fumare un’erba dai profumi e sapori deliziosi.
Inoltre, questo processo aumenterà anche la potenza complessiva e l’efficacia dei cannabinoidi contenuti nelle cime. Quindi, non saltate mai questa fase! Per conciare la cannabis, inserite le cime dentro a barattoli in vetro con chiusura ermetica e bocca ampia, evitando di schiacciarle l’una contro l’altra. Se coltivate varietà diverse, non mettetele tutte nello stesso barattolo, ma separatele per assaporare al meglio ogni loro singola sfumatura. Evitate l’uso di buste in plastica per il processo di concia, in quanto potrebbero creare le condizioni ideali per lo sviluppo di muffe e funghi e rilasciare particelle microplastiche dannose. Inoltre, all’interno di una busta le cime vengono schiacciate l’una contro l’altra, e ciò si tradurrà in perdite di tricomi e terpeni.
La temperatura nei vostri barattoli dovrebbe aggirarsi sui 21°C, con un’umidità intorno al 60%. Sul mercato esistono diversi strumenti per garantire che queste condizioni siano costantemente rispettate, come ad esempio le buste “humidity pack”. Durante le prime due settimane, aprite i barattoli una o due volte al giorno per cambiare l’aria e ispezionare le cime. Con il passare del tempo dovreste notare come gli odori delle cime aumentano. Trascorse le due settimane, le cime dovrebbero essere ormai secche al punto tale da poter essere conservate chiuse, senza dover aprire i barattoli tutti i giorni. Ma il processo di concia continua. La maggior parte dei coltivatori afferma che una buona cannabis è conciata correttamente dopo 4 settimane, altri sono invece soliti conciare per diversi mesi.
USARE UN GRINDER
Anche dopo aver essiccato e conciato con successo la vostra cannabis, dovrete adottare alcuni accorgimenti al momento di preparare ed usare le cime, al fine di ottenere la migliore esperienza dal punto di vista degli aromi e degli effetti. Usando un grinder libererete le piacevoli fragranze delle vostre infiorescenze compatte e dense. Evitate di sminuzzare le cime tra le dita come un uomo di Neanderthal, altrimenti non farete altro che rendere le vostre dita più appiccicose, ma perderete una parte di resina che non potrete più fumare nel vostro bong o joint.
ALTERNATIVE AI NORMALI ACCENDINI
Quasi tutti i consumatori di cannabis usano l’accendino perché pratico e facile da trovare. Tuttavia, la fiamma di questi accendini è alimentata da butano, un gas non solo nocivo per la nostra salute, ma anche in grado di mascherare il profilo terpenico del fumo. Fidatevi di noi, evitateli! Esistono numerose alternative agli accendini. Potete usare gli stoppini fatti in canapa o un accendino al plasma, ed otterrete sapori più naturali ed un fumo meno nocivo.
PULIRE GLI ACCESSORI PER FUMARE
Per assaporare al meglio tutti i sapori e i profumi della vostra erba, dovreste sempre utilizzare accessori puliti. Stiamo ovviamente parlando di pulire regolarmente le pipe e i bong. Perché? Perché non c’è nulla che più rovini gli aromi di una cima perfettamente essiccata e conciata di uno strumento sporco e maleodorante. Optate sempre per gli accessori in vetro, perché gli altri materiali tendono a rilasciare sgradevoli sapori che rovinano l’esperienza finale.
Se preferite fumare joint, assicuratevi di usare cartine fatte con materiali naturali privi di prodotti chimici o additivi. Non rovinate i sapori e i profumi della vostra marijuana con cartine piene di cloro e con un sapore di carta da giornale. Le alternative non raffinate non alterano gli aromi dei vostri joint.
Fonte: www.royalqueenseeds.it