Le tinture di cannabis rappresentano un ottimo punto di partenza per esplorare l’universo della cannabis, soprattutto per chi non ama fumare o vaporizzare le cime. Le tinture racchiudono inoltre proprietà uniche rispetto agli altri concentrati di cannabis.
Alcuni appassionati di cannabis potrebbero non conoscere le tinture, ma in realtà realizzare una tintura di marijuana usando l’alcol è facilissimo. Proprio così: con l’alcol! Cannabis e alcol sembrano due sostanze totalmente opposte, ma in questa circostanza agiscono in perfetta sinergia.
Cos’è una Tintura di Cannabis?
Tecnicamente, una tintura di cannabis (o tintura di marijuana) è un estratto vegetale ottenuto combinando gli ingredienti chiave della cannabis con alcol o glicerina. In altre parole, si tratta di un liquido a base di cannabis che può essere ingerito direttamente, oppure mescolato ad alimenti e bevande.
Le tinture rappresentano una valida alternativa per chi intende sperimentare gli effetti della cannabis. Sono discrete, pratiche e facili da somministrare, inoltre è possibile realizzarle anche in casa. Le tinture tendono a generare effetti più intensi rispetto a quelli forniti da un joint o un vaporizzatore. Molte persone ottengono i risultati desiderati consumando poche gocce di tintura di cannabis alla volta.
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Tintura di Cannabis vs Olio di Cannabis e RSO
Molti non sanno quale sia la differenza tra tintura di cannabis, olio di cannabis e olio di Rick Simpson (RSO). In fondo, si tratta comunque di un concentrato di cannabis liquido. Tuttavia, tra questi estratti esiste una differenza sostanziale, che è importante conoscere.
Nell’olio di cannabis e nell’olio di Rick Simpson è presente una base oleosa (in genere olio di oliva). Gli oli si legano perfettamente ai cannabinoidi (THC, CBD, CBC, etc.) e l’olio di oliva racchiude anche alcune proprietà nutritive. Le tinture di cannabis, invece, hanno una base di alcol o di glicerina (nei casi in cui l’alcol non è utilizzabile).
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Edibili vs Prodotti per Uso Topico
Anche se non è un metodo molto diffuso, è comunque possibile applicare le tinture di marijuana direttamente sulla pelle. Non emergeranno effetti a livello mentale, presenti invece in caso di assunzione per via orale, tuttavia i cannabinoidi sembrano potenzialmente capaci di promuovere il benessere della cute. La somministrazione sotto forma di edibili, o per via sublinguale, è sicuramente più frequente e molte persone scelgono questi due metodi per consumare le tinture di cannabis.
Che scegliate gli edibili, la somministrazione per via sublinguale o l’applicazione locale, sappiate che non esiste un’opzione migliore dell’altra. Tutto dipende dagli effetti desiderati e dalle esigenze personali.
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Alcol vs Glicerina
Come abbiamo accennato in precedenza, è possibile realizzare delle tinture di cannabis utilizzando alcol ad alta gradazione o glicerina per uso alimentare. La prima sostanza si lega più facilmente al THC e ad altri cannabinoidi, ma ovviamente non è sempre utilizzabile—l’alcol risulta infatti inappropriato in caso di somministrazione frequente o quando si è a lavoro.
La glicerina, invece, è un liquido vegetale inodore e incolore, ampiamente utilizzato nel’industria alimentare. Nonostante la maggiore versatilità, la potenza delle tinture ottenute con la glicerina è inferiore rispetto a quella delle versioni a base alcolica. Detto questo, è possibile aggirare l’ostacolo eseguendo le nostre istruzioni passo-passo (indicate di seguito) per diverse volte, in modo da aumentare la concentrazione della tintura alla glicerina.
La scelta dell’alcol o della glicerina per la preparazione della tintura di cannabis dipende esclusivamente dalle preferenze personali, e dagli ingredienti a propria disposizione.
La tintura di marijuana fa ubriacare? No. Poche gocce di tintura applicate sotto la lingua, nel cibo o in una bevanda non contengono una quantità di etanolo sufficiente a far ubriacare.
La maggior parte delle ricette tradizionali per fare tinture impiega liquori con almeno il 40% di alcol (la potenza media di una bottiglia di vodka venduta in commercio). Sebbene questa gradazione alcolica sia sufficiente per farci girare la testa quando beviamo, consumando una tintura nel modo corretto non arriveremo mai ad ingerire l’equivalente di uno shot. Le tinture a base d’alcol non hanno un sapore buonissimo, ma la sostanza agisce come un efficace solvente che estrae dal materiale vegetale dei composti che non sono solubili in acqua, come i cannabinoidi.
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Tipi di Alcol
Se decidete di realizzare una tintura con alcol, dovrete scegliere accuratamente il liquido da usare. Potete affidarvi alle opzioni disponibili al supermercato (ad esempio, il rum Bacardi), tuttavia più la gradazione alcolica è elevata, maggiore sarà la potenza della tintura.
L’opzione migliore è l’alcol etilico per uso alimentare (alcol al 95%).
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THC vs CBD
Uno dei principali vantaggi offerti dalle tinture di cannabis è la possibilità di personalizzazione. Potete infatti realizzare tinture con qualsiasi varietà di cannabis, e quindi modificare a piacimento le proporzioni tra THC e CBD.
Tenete presente che le tinture ottenute da varietà di cannabis ricche di THC produrranno effetti molto più potenti rispetto a quelli generati da un joint o da un bong. Una tintura può contenere fino al 60% di THC, quindi non sottovalutate mai la sua potenza!
Contrariamente al THC, il cannabidiolo (CBD) è una molecola priva di effetti psicotropi, quindi non genera sballi. Tuttavia, sembra potenzialmente in grado di supportare diverse funzioni psico-fisiche e di attenuare gli effetti inebrianti del THC. Di conseguenza, potete anche scegliere una varietà di cannabis con un rapporto THC:CBD di 1:1, per trarre il massimo beneficio da entrambi i cannabinoidi.
Come preparare una tintura di cannabis
L’arte e la scienza della preparazione delle tinture risalgono a migliaia di anni fa. Gli antichi Egizi facevano macerare le erbe nell’alcol. Il Canone della Medicina (opera del medico e filosofo Avicenna completata nel 1025) parla anche delle tinture di erbe. Come potete immaginare, esistono tanti modi di preparare le tinture e i metodi sono cambiati nel corso dei secoli.
Per quanto riguarda i consumatori di cannabis dei nostri giorni, la scelta e la flessibilità regnano sovrane. Abbiano accesso ad una miriade di varietà differenti, con distinti profili di cannabinoidi e terpeni, per non parlare delle differenti metodologie che possono guidare le nostre decisioni. Per esempio, possiamo lasciare in infusione le nostre tinture per un periodo più lungo per avere risultati più potenti, oppure prendere qualche scorciatoia per abbreviare il tempo necessario per un prodotto finale di qualità.
Qui di seguito vi guideremo passo per passo attraverso uno dei modi più semplici e rapidi per preparare una tintura di cannabis. Seguendo questi passi otterrete ciò che viene chiamato tintura del “drago dorato”, un preparato che prende aspetto dorato a causa dell’assenza di clorofilla nel prodotto finale.
Le tinture di cannabis tradizionali possono richiedere fino ad un mese prima che siano pronte ad entrare in azione. Ma in quanto tecnica di estrazione “a lavaggio rapido” (chiamata anche QWET), il metodo del drago dorato permette di evitare mesi d’attesa. Occorrono appena 24 ore per congelare in maniera adeguata gli ingredienti, seguite da un tempo di lavaggio di 15 minuti. Scoprite qui di seguito gli ingredienti, le attrezzature che occorrono e la ricetta.
- 5g di fiori di cannabis di vostra scelta
- 60ml di alcol etilico al 95% o 75,5%
La nostra infiorescenza Halery Queen è perfetta per preparare la tintura di cannabis:
Strumenti
- 2 barattoli di vetro (da 70ml minimo)
- Carta da forno
- Teglia da forno
- Flaconi contagocce (1 da 60ml o 2 da 30ml)
- Filtro da caffè e portafiltro
- Grinder
- Misurino graduato
Procedimento
Ora avete tutto ciò che occorre per accelerare il procedimento di preparazione della tintura e confezionare una potente tintura di marijuana stile drago dorato, in meno di un giorno. Seguite le quattro fasi descritte qui sotto ed avrete in mano un flacone contagocce pieno di tintura in men che non si dica.
Fase 1: Decarbossilare
Per cominciare, bisognerà decarbossilare i fiori di cannabis. Potrebbe suonare come una cosa complicata, ma questo procedimento consiste semplicemente nel mettere in forno i fiori ad una certa temperatura per un dato periodo di tempo. Così facendo si convertono gli acidi cannabinoidici, come THCA e CBDA, nei cannabinoidi corrispondenti, ovvero THC e CBD. Seguite questi semplici passi per decarbossilare le vostre infiorescenze:
- Preriscaldate il forno a 110°C.
- Ricoprite la teglia con un foglio di carta da forno.
- Triturate i fiori di cannabis utilizzando un grinder, un macinino da caffè o un paio di forbici affilate.
- Spargete in maniera uniforme sulla carta da forno l’erba triturata.
- Mettete in forno per 40 minuti.
- Togliete dal forno e lasciate raffreddare.
- Mettete i fiori in un barattolo di vetro e chiudetelo ermeticamente.
Fase 2: Congelare
Adesso la situazione inizia a raffreddarsi. Mettete la bottiglia d’alcol e il barattolo d’erba nel freezer per una notte. Sembra una cosa semplice, ma questo passo migliorerà la qualità ed il sapore della tintura, conferendole lo status di “drago dorato”. Congelare i fiori renderà i tricomi più friabili e facili da rimuovere nel corso della fase successiva. Inoltre, aiuta anche ad evitare che la clorofilla venga estratta dal solvente, prevenendo la colorazione verde ed il gusto amaro e sgradevole dati da questa molecola.
Fase 3: Agitare
Al mattino seguente, eseguite queste operazioni:
- Togliete dal freezer il barattolo e l’alcol.
- Usate il misurino per dosare 60ml d’alcol.
- Versate l’alcol nel barattolo contenente i fiori.
- Chiudete bene il tappo ed agitate leggermente per circa un minuto.
- Rimettete il barattolo in freezer per cinque minuti per assicurarvi che i tricomi si stacchino con maggiore facilità nel corso della fase di agitazione.
- Togliete dal freezer il barattolo ed agitate di nuovo per circa un minuto.
- Rimettete il barattolo in freezer per cinque minuti, agitate di nuovo per lo stesso periodo di tempo e rimettete nel freezer per un periodo finale di altri cinque minuti (un passaggio finale nel congelatore garantisce che cere, lipidi e clorofilla resteranno congelati durante la filtrazione).
Fase 4: Filtrare
Ci siete quasi! Eseguite queste operazioni finali per eliminare le impurità dalla vostra tintura di marijuana “drago dorato”:
- Togliete il barattolo dal freezer.
- Ricoprite il portafiltro e posizionatelo sopra il secondo barattolo.
- Versate la tintura attraverso il filtro per eliminare materiale vegetale, cere, lipidi ed altre impurità.
- Svitate il tappo del flacone contagocce da 60ml o dei due flaconi da 30ml.
- Usate la pipetta per caricare i flaconi.
- Conservate in un luogo fresco e buio per evitare la degradazione dei cannabinoidi.
Differenze fra le tinture “drago verde” e “drago dorato”
Il metodo di preparazione delle tinture “drago dorato” riduce in misura significativa il tempo che occorre per trasformare le infiorescenze grezze in una tintura dall’azione rapida e potente. Ma non è l’unico metodo per preparare rapidamente delle tinture. Il metodo del drago verde parte dagli stessi ingredienti, ma utilizza il calore invece del congelamento per creare una tintura di marijuana a spettro più completo. Diamo ora un’occhiata ai rispettivi pro e contro di questi due metodi.
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Drago verde
La tintura del drago verde ha un aspetto diverso dalla sua controparte dorata, poiché il procedimento dà come risultato una differente composizione fitochimica. Il metodo consiste nel far sobbollire a bagnomaria in acqua per 20 minuti un barattolo di alcol e cannabis. Ciò estrae cannabinoidi, terpeni, lipidi, cere e clorofilla e li trasferisce nel solvente.
Pro | Contro |
Crea una tintura a spettro più completo | Sapore più aspro |
Procedimento rapido | Meno bella esteticamente |
Non è necessario il congelamento | – |
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Drago dorato
Di contro, il metodo del drago dorato sfrutta temperature gelide per eliminare molti dei composti fitochimici addizionali. Ciò dà come risultato una tintura più concentrata, con un gusto migliore.
Pro | Contro |
Sapore meno aspro | Procedimento più lungo rispetto al drago verde |
Elimina componenti indesiderate | Leggermente meno potente dei metodi tradizionali |
Aspetto piacevole | – |
Molto più rapida dei metodi tradizionali | – |
Come Conservare la Tintura di Cannabis
Dopo aver realizzato una tintura di cannabis con le proprie mani, è fondamentale conservarla correttamente, per preservare la potenza del composto e mantenere la sua efficacia per mesi, o persino anni.
L’esposizione all’aria, ai raggi ultravioletti e a temperature eccessive può danneggiare i principi attivi della tintura. Cercate quindi di conservare il composto ottenuto con l’alcol in un recipiente ermetico, in luogo fresco, asciutto e al riparo dai raggi solari. Di solito un armadietto in bagno o in cucina rappresenta l’ambiente di conservazione ideale. Se avete preparato una tintura con la glicerina, mantenetela refrigerata, per proteggere i cannabinoidi all’interno.
Come Utilizzare la Tintura di Cannabis
Usare la tintura di cannabis è semplicissimo. Questi prodotti sono diventati così popolari proprio grazie alla loro praticità. Non dovete fare altro che versare 1–3 gocce di tintura sotto la lingua, trattenerle per 30–60 secondi e poi deglutire.
Se inizialmente questa tecnica vi sembra complicata, provate ad eseguirla di fronte ad uno specchio. Qualora il sapore della tintura non sia di vostro gradimento, versate le gocce direttamente nel cibo o in un succo di frutta.
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La Tintura di Cannabis Deve Essere Ingerita o No?
Per ottenere effetti più intensi e rapidi, dovreste assumere la tintura di cannabis per via sublinguale (versandola sotto la lingua). Dopo aver trattenuto le gocce per 30 secondi, potrete tranquillamente deglutire.
Se invece ingerite immediatamente la tintura o la mescolate al cibo, gli effetti emergeranno con un certo ritardo, ma dureranno più a lungo. In base alle circostanze, ciò può rappresentare un buon compromesso.
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Quali Sono gli Effetti e Quanto Durano?
Una tintura ricavata da una varietà di cannabis ricca di THC può generare euforia, senso di pesantezza che inchioda al divano e fame chimica—ovvero gli effetti che si otterrebbero dopo aver aspirato una boccata da un bong. Tuttavia, a differenza di bong e pipe, la tintura di cannabis provoca effetti persistenti. Assumendo alcune gocce ad intervalli regolari, gli effetti possono durare per tutta la giornata.
Vale la pena fare le tinture di cannabis?
Assolutamente sì. Se avete voglia di movimentare un po’ le cose e di cambiare il modo in cui consumate cannabis, le tinture sono un’opzione facile, economica ed efficace. Molti consumatori preparano tinture per aprirsi la possibilità del consumo per via sublinguale, ma potete usarle in un’infinità di modi, come aggiungerle a tè, caffè, frullati ed ogni sorta di edibili. Il tempo complessivo richiesto per preparare una tintura drago verde o drago dorato è ripagato abbondantemente dal potente flacone di cannabinoidi e terpeni che vi ritrovate alla fine del procedimento.
Fonte: www.royalqueenseeds