Stress. Paura. Nervosismo. L’ansia influisce notevolmente sulla salute psicofisica e milioni di persone sperimentano ogni giorno i sintomi di questo disturbo. Molti si affidano alla cannabis, e in particolare al CBD, per cercare di attenuare queste spiacevoli sensazioni. Ma il CBD è davvero efficace contro l’ansia? Scopriamo cosa dice la scienza.
Spesso, dopo aver assunto cannabis ed altri prodotti contenenti CBD, le persone avvertono una sensazione di pace ed appagamento. Tale esperienza suscita una domanda spontanea: “il CBD può aiutare a contrastare l’ansia?”. Per il momento, gli studi scientifici sono ancora in corso. Sebbene non sia possibile fornire una risposta definitiva a questo scottante quesito, è utile analizzare i dati attualmente a disposizione per comprendere meglio la direzione delle ricerche riguardanti CBD ed ansia. In questo articolo, esamineremo le complessità dell’ansia, gli studi sul CBD come trattamento di questa condizione ed i vari modi per assumere il cannabinoide.
Cos’è l’ansia?
Essendo caratterizzata da un persistente senso di disagio, preoccupazione e timore, l’ansia può influire notevolmente sulla qualità della vita di un individuo. Alcune persone sperimentano occasionalmente questa spiacevole sensazione, mentre altre sono afflitte da un costante senso di angoscia ed inquietudine. Solo nel Regno Unito, il disturbo d’ansia generalizzato (la forma d’ansia più diffusa) colpisce circa il 5% della popolazione[1]. Purtroppo, nonostante gli svariati trattamenti a disposizione, i casi di ansia continuano ad aumentare[2] in ogni parte del mondo (alimentati, almeno in parte, dalla recente pandemia). Questa condizione può avere origine da diversi fattori, tra cui stress, traumi infantili, disturbi del sonno, eccessiva esposizione ai social media e persino errate abitudini alimentari.
-
Tipologie di ansia
Esistono vari tipi di ansia. Ciascuna condizione affligge gli individui in modi specifici e richiede un determinato approccio terapeutico. Inoltre, alcune tipologie di ansia sono più frequenti rispetto ad altre. I tipi di ansia più diffusi includono:
- Disturbo d’ansia generalizzato: Chi è affetto da tale disturbo sperimenta un senso di ansia costante. Le cause alla base di questa condizione possono essere diverse, ad esempio uno squilibrio chimico nel cervello, un dolore persistente causato da malattia o l’abuso di droghe ed alcol in passato.
- Disturbo ossessivo-compulsivo: Nei casi più gravi, questo disturbo cronico può influenzare significativamente la qualità della vita. I sintomi del DOC includono: estrema paura di germi e batteri, pensieri spiacevoli ricorrenti, aggressività verso se stessi e gli altri e bisogno assoluto di ordine.
- Fobia sociale: Questo disturbo è caratterizzato da una paura persistente e travolgente in ogni contesto sociale. Di solito, la fobia sociale emerge durante l’adolescenza. I sintomi includono: paura di svolgere le normali attività quotidiane, sudorazione, rossore in viso e paura di poter dire o fare cose imbarazzanti.
- Disturbo di panico: È caratterizzato da improvvisi e regolari attacchi di panico. Le cause di questa condizione includono lo squilibrio tra neurotrasmettitori e l’esposizione ad eventi stressanti. Durante un attacco di panico possono emergere sintomi come nausea, dolore toracico, tachicardia, tremori e vampate di calore.
- Disturbo da stress post-traumatico: Questa condizione può svilupparsi dopo un evento traumatico. Gli individui che non riescono a gestire tale stress possono soffrire di flashback, incubi ed ansia estrema.
Attuali trattamenti contro l’ansia
Per fortuna, chi soffre di ansia ha varie opzioni di trattamento a sua disposizione, tra cui farmaci, terapie e modifiche allo stile di vita. Le forme di trattamento più comuni includono:
Psicoterapia | La terapia cognitivo-comportamentale e le tecniche di rilassamento possono aiutare i pazienti a comprendere e chiarire i propri pensieri, nonché favorire il rilassamento in situazioni stressanti. |
Farmaci | I farmaci ansiolitici includono inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI), pregabalin, beta-bloccanti e benzodiazepine. |
Modifiche allo stile di vita | Alcune variazioni nella routine quotidiana possono contribuire ad attenuare l’ansia, ad esempio l’esercizio fisico, la riduzione del consumo di alcol, un ciclo sonno-veglia regolare ed alcune pratiche per ridurre lo stress, come la meditazione. |
Terapia espositiva | Questo approccio consiste nell’esporre gradualmente il paziente agli eventi che suscitano paura, in modo da rimodellare la reazione a tali stimoli. |
In che modo il CBD è correlato all’ansia?
Dunque, il CBD merita di essere inserito nella suddetta lista? E che rapporto c’è tra CBD ed ansia? Per il momento, non è possibile fornire una risposta a queste domande. I decenni di proibizionismo hanno ostacolato lo svolgimento di studi clinici su esseri umani e, ancora oggi, le restrizioni ed i labirinti burocratici rallentano la ricerca scientifica. Tuttavia, gli studi attualmente in corso sembrano molto promettenti. Gli esperti stanno compiendo enormi progressi nell’analisi del CBD come strumento contro i vari tipi di ansia. Le ricerche in vitro, e su cavie animali, continuano ad evidenziare l’azione dei cannabinoidi, come il CBD, ed il loro impatto sull’organismo umano. Per ora, gli scienziati hanno compreso che il CBD influenza corpo e cervello legandosi a specifici recettori, inclusi i recettori della serotonina e quelli che compongono il sistema endocannabinoide (SEC).
-
Cos’è il sistema endocannabinoide e in che modo è correlato all’ansia?
In parole semplici, il SEC contribuisce a regolare diversi processi fisiologici dell’organismo, promuovendo l’omeostasi (uno stato di equilibrio biologico). Questo sistema è presente in ogni parte del corpo, dai neuroni alle cellule immunitarie, fino alle cellule ossee, e svolge il ruolo di modulatore universale[3]. Nel cervello, il SEC controlla gran parte degli scambi tra neurotrasmettitori. I mediatori chimici (o endocannabinoidi) all’interno del sistema viaggiano a ritroso attraverso la fessura sinaptica[4] e lasciano che le cellule cerebrali stabiliscano la quantità ed il tipo di molecole che si legheranno a tali recettori. I cannabinoidi presenti nella cannabis sono in grado di legarsi direttamente ai recettori del SEC, ma possono anche modulare i livelli di endocannabinoidi in altri modi. Per questo motivo, gli esperti stanno cercando di determinare con esattezza il loro potenziale impatto sull’ansia.
Fonte: www.royalqueenseeds.it