La sostituzione del tabacco con la cannabis porterebbe a dismettere l’uso della molecola altamente tossica che è la nicotina con molecole non tossiche che sono i cannabinoidi e i terpeni. Che sia pericolosa la nicotina lo attesta il fatto che la dose letale 50 nell’uomo è meno di 10 mg/kg. In una singola sigaretta ce ne sono anche più di 2 mg e se si estraesse tutta la nicotina di un pacchetto di 20 sigarette e venisse assunta come unica dose, un individuo di 100 kg potrebbe morire.
L’aspetto più negativo della nicotina, oltre alla tossicità, è quello di indurre dipendenza. E’ infatti estremamente difficile per un tabagista interrompere il consumo delle sigarette. Solamente circa l’8% dei fumatori smette di consumare le sigarette; perciò, lo Stato sfrutta questo vizio malefico principalmente per vantaggi economici per se e per le multinazionali straniere.
La canapa può anche essere vaporizzata così da ridurre drasticamente il danno che le sostanze derivanti dalla combustione delle sostanze vegetali, possono causare. Con la vaporizzazione si apprezzano anche meglio gli aspetti gradevoli dell’aroma e del gusto di assumere una sostanza che al posto della tossicità, ha un potenziale effetto preventivo di importanti malattie (persino del cancro al polmone). Sono più di una decina le motivazioni salutistiche positive che il CBD ha dimostrato possedere e queste sono elencate in numerosissimi lavori scientifici accettati dal mondo della ricerca perché accolti da riviste che si avvalgono di competenti revisori scientifici.
Parliamo per il momento di CBD perché è il cannabinoide assolutamente non stupefacente che è stato meglio studiato in questi ultimi anni, ma anche il cannabigerolo (CBG) sta emergendo come valida sostanza vegetale con azioni farmacologiche positive. C’è poi la cannabidivirina (CBDV) che per alcune patologie come l’epilessia sembra essere più efficace dello stesso CBD. Ci sarebbe il cannabicromene (CBC), meno studiato, ma che potrebbe affiancarsi al già consistente repertorio dei cannabinoidi della canapa. A questa famiglia ci si aggiungono i numerosi terpeni che sono i responsabili del caratteristico aroma della canapa. Sono più di un centinaio ed alcuni di loro vanno ad interagire con gli stessi interruttori (recettori cellulari), che presiedono al controllo di numerosissime funzione essenziali del nostro sistema endocannabinoide.
Ad oggi non è stata determinata una dose letale con il consumo della cannabis, neppure consumando quella con prevalente contenuto di THC. Figuriamoci se si consuma quella “light” che ne può contenere al massimo lo 0,5%. Da questo punto di vista vince la cannabis.
Detto ciò, almeno una volta dovreste provare un trinciato di cannabis light come sostituto del tabacco, noi di ShopGanja vi consigliamo:
I vantaggi per il mondo agricolo e l’ambiente
Per il mondo agricolo in generale, comprendendo anche l’ambiente naturale e le conseguenze delle attività agricole, se al posto del tabacco si coltivasse canapa ci sarebbero enormi vantaggi. La propensione alla coltivazione della canapa è superiore nei giovani. Offrire posti di lavoro alle categorie di lavoratori che rappresentano la percentuale più elevata di disoccupati e di soggetti che hanno smesso di cercare lavoro perché demotivati, sarebbe decisamente un grosso miglioramento.
Per l’ambiente, con la cannabis sarebbero limitati gli apporti di fitofarmaci perché non c’è alcun dubbio che la pianta di canapa è decisamente più resiliente alle avversità fitopatologiche di quanto lo sia il tabacco. Per il consumo dell’acqua è anche più parsimoniosa la canapa; perciò, anche da questi punti di vista con il consumo di cannabis si avrebbero positive ricadute sull’insieme dell’ambiente. Persino dal punto di vista dell’aria ci sarebbe un vantaggio. E’ noto che vicino alle coltivazione di canapa, specialmente a quelle destinate alla produzione di cannabis light si possono percepire aromi intensi e potenti che derivano dalla elevata produzione dei terpeni. I terpeni hanno indiscusse proprietà salutistiche, sfruttate per l’appunto dall’aromaterapia.
Canapa vs tabacco: una coltivazione sostenibile con meno pesticidi
Un altro fattore positivo legato alla sostituzione del tabacco con la canapa è il drastico abbassamento della richiesta di presidi sanitari usati per la coltivazione e la protezione del tabacco. Ciò è anche imposto dal fatto che pochissimi sono i principi attivi chimici registrati dalle case produttrici di fitofarmaci (pesticidi) ammessi per la canapa, ma soprattutto perché la pianta di canapa sarebbe in grado di reggere le sfide legate all’attacco di parassiti molto meglio di ciò che può fare il tabacco. E’ tale il livello di inquinamento dei terreni e delle zone tipicamente tabacchicole che pare ci sia una correlazione positiva tra tabacco e aumento del numero dei tumori negli agricoltori e nella popolazione che vive nelle aree circostanti.
Già con queste poche ragioni brevemente descritte, da subito si dovrebbe abbandonare la coltivazione del tabacco per passare alla canapa da fumare.
Fonte: www.canapaindustriale.it