Nel mondo circolano numerose varietà di cannabis di grande fama, ma ben poche hanno avuto così tanto successo a livello internazionale come la Blueberry. Una varietà che ha acquisito sempre più popolarità nel corso degli anni, diventando un membro di grande prestigio della nostra Hall of Fame.
Questo ibrido per un 80% a predominanza indica è rinomato per i potenti e prolungati “effetti corporei” che provoca, molto apprezzati dai consumatori ricreativi dopo una lunga giornata o per rilassarsi su un comodo divano. Con oltre il 20% di THC, questa potente varietà può sorprendere anche i fumatori più esperti.
Come apprenderemo in seguito, la Blueberry prende il suo nome dall’aspetto e dagli aromi che offre. Vanta infatti un profumo intenso e fruttato, che unisce la dolcezza e l’acidità dei frutti di bosco con leggere, ma evidenti, note floreali. È una pianta accattivante anche dal punto di vista estetico, sviluppando grandi cime con magnifiche sfumature bluastre.
LA STORIA DELLA BLUEBERRY
Oggi, la Blueberry è considerata una delle varietà di cannabis più conosciute a livello internazionale. È apprezzata in tutto il mondo, sia dai consumatori ricreativi che terapeutici, così come dai coltivatori. Ma qual è esattamente la storia di questa celebre varietà e chi è il responsabile di averla messa nelle mani (e nei polmoni) dei consumatori di cannabis di tutto il mondo?
Ebbene, come molte altre straordinarie varietà di cannabis, le origini della Blueberry risalgono agli anni ’70 e ’80. In quell’epoca, i coltivatori statunitensi stavano realizzando numerosi esperimenti d’ibridazione, incrociando varietà provenienti da tutte le parti del mondo per creare nuovi ed eccitanti ibridi.
Uno di questi breeder era DJ Short, uno dei più famosi “padri” delle genetiche di cannabis e la mente che si cela dietro a molte altre varietà. Negli anni ’70, la maggior parte dei breeder statunitensi lavorava con genetiche sativa autoctone provenienti da Colombia, Messico, Thailandia e Panama, oltre ad una manciata di varietà autoctone indica.
Una delle più straordinarie varietà emerse da questo patrimonio genetico fu sicuramente la Fruity Juice, una magnifica varietà molto apprezzata per i suoi sapori dolci e fruttati. La Fruity Juice è un incrocio a 3 vie di varietà sativa autoctone di Colombia, Messico e Thailandia. A quanto pare, è una delle più importanti varietà dietro a molte delle più famose creazioni di DJ Short.
Un’altra prestigiosa varietà che influenzò la coltura di DJ Short in quegli anni fu una varietà indica autoctona dell’Afghanistan, ma perfezionata in Oregon/California, Stati Uniti. Questa genetica afgana dava vita a piante piccole e robuste, esemplari perfetti per creare ibridi più facili da coltivare e gestire, soprattutto negli ambienti indoor.
Un giorno, DJ Short decise di incrociare queste due varietà, dando vita alla Blueberry e passando così alla storia. Negli anni ’90, DJ Short collaborò con la seedbank olandese Dutch Passion, che diede subito un posto di rilievo alla Blueberry nel proprio catalogo di semi.
Nel 2000, DJ Short e la Dutch Passion vinsero il primo premio nella categoria “Best Indica” con la loro Blueberry, nella leggendaria High Times Cannabis Cup organizzata ad Amsterdam. Questa vittoria portò alla fama internazionale la Blueberry che, ancora oggi, rimane una varietà incredibilmente popolare nella comunità cannabica.
ALTRI IBRIDI CREATI CON LA GENETICA BLUEBERRY
La Blueberry fu lanciata sul mercato tra il 1979 e il 1980, ottenendo subito un enorme successo a livello internazionale. Ma la Blueberry viene ancora usata da numerosi breeder per creare nuove genetiche. Qui di seguito potete trovare alcuni ibridi contenenti genetica Blueberry.
BLUE DREAM
La Blue Dream è un’altra iconica varietà proveniente dalla California. Una genetica a predominanza sativa che combina gli effetti cerebrali dell’originale Blueberry con la potente euforia di un’autentica varietà Haze.
Il risultato è una potentissima varietà rinomata per gli effetti estremamente bilanciati che combinano il rilassamento indotto da un potente effetto corporeo con un “high” cerebrale degno delle migliori sativa. La Blue Dream vanta anche deliziosi aromi accompagnati da note dolci di frutti di bosco, con note di erbe e pino.
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BLUE CHEESE
La Blue Cheese, come suggerisce il nome, è un incrocio tra una Blueberry ed un’originale varietà UK Cheese. Le varietà Cheese sono apparse per la prima volta sul mercato verso la fine degli anni ’80, quando alcuni coltivatori britannici iniziarono ad incrociare numerosi fenotipi di Skunk, fino ad ottenere un ibrido indica particolarmente forte con aromi estremamente aspri.
La Blue Cheese è una potente varietà a predominanza indica che vanta circa un 20% di THC e conserva i particolari aromi del suo genitore con l’autentica genetica Cheese, ma li esalta con gli aromi dolci di frutti di bosco ereditati dalla Blueberry. Il risultato è una varietà estremamente aromatica molto piacevole da fumare, con profondi effetti corporei.
BLUE MYSTIC
La Blue Mystic è il frutto del duro lavoro di un gruppo di breeder europei che riuscì ad incrociare una Blueberry con un’originale indica Northern Lights. Quest’ultima varietà è un altro grande classico contenente geni di varietà autoctone afgane incrociati con geni di varietà sativa tailandesi dagli effetti stimolanti. Fu lanciata per la prima volta sul mercato nel 1985, dopo essere stata trasportata da Seattle, Washington, ad Amsterdam.
La Blue Mystic, come molti di voi avranno già intuito, è un potente ibrido. Provoca forti effetti corporei che occasionalmente lasciano i fumatori veterani incollati ai divani. Produce enormi cime con concentrazioni massime di THC del 18% ed un aroma fresco, dolce e floreale.
Fonte: www.cannaconnection.it