La comunità sull’Himalaya che coltiva una varietà di cannabis tra le più potenti al mondo

Tra le cime della catena montuosa dell’Himalaya, sorge un villaggio chiamato Malana, noto per la vista mozzafiato che offre sul fiume Parvati, per il suo relativo isolamento e per la varietà di hashish o charas—un derivato della resina della cannabis—che produce, chiamata Malana Cream.
Considerata una delle varietà di cannabis più sopraffine e costose al mondo, la Malana Cream è iconica per la sua consistenza densa, l’alto quantitativo di THC (il principale componente psicoattivo dell’erba) e il suo peculiare aroma. Viene estratta tramite una tecnica manuale: le persone sfregano fuoriosamente tra i palmi delle mani fiori freschi di cannabis finché non cola la resina. Nonostante la Malana Cream sia illegale per la legge indiana, la sua fama si è diffusa ovunque, attirando migliaia di visitatori che attraversano a piedi il distretto di Kullu nella regione indiana di Himachal Pradesh per arrivare a Malana.

Le persone nella comunità, credono che i residenti di Malana siano discendenti di Alessandro il Grande e dei suoi soldati greci, per quanto la teoria non sia mai stata comprovata. Qui, circa 4.700 abitanti vivono una vita isolata e pacifica, parlando un lingua a parte chiamata Kanashi, che è un misto di altre lingue, tra cui il tibetano

Per questa comunità, spiega, spremere fiori di cannabis per produrre hashish è una forma di sostentamento da cui dipendono da oltre tre decenni.
Nei pressi del villaggio e sulle colline, crescono piante di cannabis che sono alte più di tre metri e mezzo. Dato che crescono proprio lì, fumare erba è un rituale quotidiano e la produzione è stata legata al loro consumo personale fino al 1980. Negli anni Ottanta, la cultura della droga e il commercio al di fuori del paese (fino all’Europa) ha cambiato la natura della coltivazione d’erba, trasformandola in una forma di guadagno, complice il fatto che il tipo di suolo e di temperature rendono molto difficile coltivare qualsiasi altra cosa.

Storicamente, il sostentamento di Malana era legato alla cannabis non solo per l’hashish, ma anche perché la comunità produceva e vendeva cose come cesti e sandali intrecciati usando le piante che crescevano selvatiche. La pianta era vista come un dono di una divinità locale, chiamata Jamlu Devta.

Quando l’India ha criminalizzato la cannabis nel 1985 con il Narcotic Drugs and Psychotropic Substances Act, lo stile di vita della comunità è stato improvvisamente minacciato.Le operazioni di polizia in cui i campi vengono bruciati o tagliati sono diventate una costante nella regione, e le autorità allestiscono posti di blocco che rendono ancora più difficile per coltivatori e visitatori portare la sostanza fuori da Malana.

A subirne le conseguenze peggiori sono stati ovviamente i membri della comunità che dipendevano dalla cannabis come prima fonte di guadagno.
Molti dei tentativi da parte delle autorità di separare la comunità dalla cannabis si sono dimostrati futili, infatti qualche agente di polizia ha cercato di spingere le persone qui a coltivare piante da tè al posto della cannabis, ma ha funzionato per una stagione di raccolto, ma appena sono arrivati i mesi invernali, il freddo ha ucciso le piante.

Inoltre le interferenze da parte delle autorità locali sono uno sviluppo relativamente recente: storicamente, la comunità ha sempre fatto affidamento su un consiglio di persone anziane per risolvere qualsiasi contenzioso.

Si dice che Malana abbia il sistema di governo democratico più antico del mondo, in quanto hanno le loro leggi e i loro metodi per risolvere le dispute, e neanche la polizia può interferirie.

Una delle tattiche per risolvere una controversia, coinvolge le pecore, il cui allevamento è un’altra specialità della comunità. Secondo questo metodo di risoluzione delle dispute, “si chiede a [ogni parte coinvolta] di offrire una pecora, poi tutte le pecore vengono avvelenate. La persona proprietaria della pecora che muore per prima è considerata una bugiarda.
ll consiglio ha rappresentato l’autorità principale per diversi decenni, ma le cose hanno iniziato a cambiare quando Malana è diventata più accessibile grazie a una nuova strada costruita per raggiungere il villaggio e un progetto di energia idroelettrica che coinvolge il fiume Parvati.
La comunità più anziana aveva delle riserve rispetto alle persone che arrivavano da fuori, perché credevano che la divinità non sarebbe stata contenta della loro influenza, ma le persone di Malana che appartengono alla generazione più giovane ora hanno tutte uno smartphone e sono più connesse con il mondo là fuori. Un turismo maggiore offre al villaggio una nuova spinta economica.

Per quanto la comunità abbracciasse già alcuni costumi progressisti, come permettere a una vedova di vivere con qualsiasi uomo gradisca senza sindacare sulla sua morale, altre tradizioni come il consentire un matrimonio solo tra persone che appartengono alla comunità sono più difficili da cambiare.

Fonte: www.vice.com
Foto di: Andrea De Franciscis

 

 

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