Nutrire le piante di cannabis

Come gli esseri umani, anche le piante di cannabis hanno bisogno di bere e mangiare. Per evitare di raccogliere cime fragili e vaporose, dovete fornire agli esemplari qualcosa di cui nutrirsi. Ecco i fattori da tenere in considerazione.

Ogni varietà ha un fabbisogno nutrizionale differente. Tuttavia, dopo aver acquisito un po’ di esperienza, riuscirete a valutare con precisione quante e quali sostanze nutritive somministrare, e quando è il momento di cambiare dosaggio. In generale, la cannabis ha bisogno di elevati livelli di azoto durante la fase vegetativa per poter raggiungere dimensioni ottimali. Durante la fioritura, invece, le piante necessitano di abbondanti quantità di potassio, per promuovere lo sviluppo delle cime. È consigliabile controllare regolarmente anche il pH del substrato di coltivazione, poiché questo valore può influire sulla capacità di assorbimento delle sostanze nutritive.

  • Prendersi Cura delle Radici

Come accennato in precedenza, un apparato radicale sano e robusto è essenziale per la salute delle piante di cannabis. Uno dei metodi migliori per stimolare la crescita di radici grandi e vigorose è quello di utilizzare micorrize ed altri batteri e funghi benefici. Non sottovalutate questi microscopici organismi: essi contribuiscono alla creazione di un ambiente ottimale per le radici della cannabis (e migliorano la loro funzionalità). Inoltre, proteggono le piante da agenti patogeni, come fusarium e botrite.

  • Irrigazione Eccessiva

Oltre all’acqua, le radici hanno bisogno anche di ossigeno. Quando si annaffia eccessivamente, l’acqua penetra in tutte le sacche d’aria presenti nel terreno, eliminando ogni traccia di ossigeno per ore o persino giorni. Di conseguenza, le foglie delle piante inizieranno a piegarsi verso il basso, assumendo un aspetto flaccido. Se il problema non viene risolto tempestivamente, la qualità delle cime può diminuire drasticamente.

Ricordate di non somministrare acqua quando il terreno è ancora umido, e controllate che i vasi riescano a far defluire correttamente l’acqua in eccesso. Scegliete un terriccio leggero e aggiungete un po’ di perlite. Anche un’irrigazione insufficiente può essere dannosa per le piante, ma tale eventualità è meno frequente e più facile da correggere.

  • Usare Melassa e Amminoacidi

La melassa è un integratore spesso trascurato ma fondamentale per ogni coltivatore di cannabis. Si tratta di un sottoprodotto derivante dal processo di raffinazione dello zucchero ed è ricca di sostanze nutritive e microrganismi, come funghi e batteri benefici. Applicando regolarmente la melassa nel terreno, favorirete la proliferazione di questi organismi, creando un ambiente perfetto per le radici delle piante.

Anche gli amminoacidi possono essere considerati dei “super integratori”, capaci di rafforzare le cellule della pianta, favorire lo sviluppo delle strutture intracellulari, migliorare l’assorbimento delle sostanze nutritive e molto altro. Aggiungete gli amminoacidi nel terreno della vostra prossima piantagione per ottenere una maggior quantità di cime dense.

  • Scegliere Metodi Biologici

Noi di RQS amiamo coltivare cannabis con metodi naturali, per generare un minor impatto sull’ambiente, ma anche per ottenere un prodotto finale di qualità superiore. Anche se può sembrare complicato, coltivare con metodi biologici è davvero semplice. Un supersuolo completamente organico (facilmente realizzabile a casa) ed un po’ di compost, o tè di compost, sono essenziali per avviare una piantagione di cannabis biologica, indoor o outdoor.

Capire Quando è il Momento di Raccogliere

Uno degli elementi fondamentali per ottenere cime di cannabis dense e grandi è la pazienza. Tanti coltivatori, giovani ed inesperti, decidono di raccogliere le piante con largo anticipo. Le ultime fasi della fioritura sono invece importantissime per lo sviluppo dei fiori: le piante continuano infatti a fiorire, senza mai essere fecondate, e col passare del tempo iniziano a sviluppare uno spesso strato di resina.

Tenete un microscopio a portata di mano, e raccogliete le cime solo quando circa il 70% dei tricomi assume una colorazione lattiginosa. Se preferite gli sballi più intensi e rilassanti, attendete leggermente più a lungo, e prelevate i fiori quando il 50% dei tricomi ha sviluppato una tonalità ambrata.

Prepararsi al Raccolto Outdoor

Determinare il momento giusto per raccogliere le cime outdoor può essere complicato. Le piantagioni di cannabis all’aperto subiscono maggiormente lo stress causato da agenti patogeni/parassiti e dall’ambiente stesso. Man mano che il periodo della raccolta outdoor si avvicina, sarà utile adottare un sistema biologico di prevenzione contro i parassiti, introducendo insetti predatori (coccinelle, scarafaggi e mantidi religiose) e funghi/batteri benefici (presenti in alcuni supplementi come compost e vermicompost), per proteggere le piante da insetti e parassiti dannosi.

Consigliamo inoltre di monitorare regolarmente le condizioni climatiche e di riparare le piante da piogge autunnali, tempeste e gelate improvvise.

Fonte: www.royalqueenseeds.it

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