Come coltivare cannabis vegana ed ecologica

La domanda di cannabis vegana e biologica è in crescita. Come accade per i prodotti senza latticini, senza zucchero e senza glutine, le persone vogliono scelte più sane anche per la propria erba. La cannabis “veganic” è considerata un’ottima scelta per l’uomo e per l’ambiente, essendo più “pulita” e con minore impatto sul pianeta.
La maggior parte delle persone ha familiarità con la coltivazione biologica, ma un nuovo concetto sta diventando sempre più popolare, specialmente tra i coltivatori di cannabis: l’agricoltura “veganic” (parola anglofona che combina “vegan” + “organic”, ovvero vegana + biologica).

Cosa significa coltivare cannabis vegana e biologica?

La coltivazione di cannabis vegana e biologica produce risultati significativi con il minimo delle risorse. Il mercato legale della cannabis si sta espandendo e la coltivazione “veganic” è molto diffusa tra chi desidera cannabis più sana, con più sapore e rese maggiori.

In breve, la coltivazione vegana e biologica non utilizza fertilizzanti sintetici o prodotti derivati da animali. È un modo per coltivare piante in armonia con la natura e riguarda anche la sostenibilità del suolo ed il mantenimento della sua fertilità per le generazioni future.

  • Principi della coltivazione vegana e biologica

Ecco i concetti principali che costituiscono una coltivazione “veganic”.

 

  • Biologica o “veganic”?

Sia la coltivazione biologica che quella “veganic” mirano a pratiche naturali senza l’impiego di prodotti sintetici, ma l’erba vegana viene coltivata senza fertilizzanti sintetici, pesticidi o sostanze derivate da animali, mentre la coltivazione di erba biologica utilizza anche sottoprodotti di origine animale.

In natura, le piante sono raramente esposte ai livelli di sottoprodotti di origine animale contenuti nei fertilizzanti biologici. La materia animale a cui sono esposte è costituita principalmente dai resti in decomposizione di eventuali insetti presenti nel suolo.

Le tracce dei prodotti animali tendono a scomporsi molto lentamente nella cannabis, lasciando residui di metalli pesanti depositati all’interno della pianta sotto forma di sali. I rifiuti animali utilizzati nei fertilizzanti possono essere pieni di ormoni, pesticidi ed antibiotici, tutte sostanze che possono influenzare la qualità ed il gusto della cannabis.

L’accumulo di residui può anche avere un effetto dannoso sul pH del suolo, ma i metodi di coltivazione vegani non richiedono la gestione del pH poiché mantengono naturalmente un ecosistema equilibrato e più sano per le piante.

Perché coltivare erba vegana?

L’erba vegana può avere un contenuto di metalli pesanti fino a 1.000 volte inferiore rispetto alla cannabis biologica. La pianta metabolizza i nutrienti in modo efficiente, impiegando più tempo ed energia per creare composti volatili come i terpeni. Per questo motivo, l’erba vegana è potente sia negli effetti che negli aromi, grazie ad un maggiore contenuto di terpeni. Per quanto riguarda la potenza ed il contenuto di cannabinoidi, alcune varietà vegane hanno dimostrato di contenere oltre il 20% di THC ed oltre il 10% di CBD. Forse l’esempio più citato riguardo alla qualità dell’erba vegana è Kyle Kushman, stimato coltivatore e vincitore di numerose Cannabis Cup per le sue varietà vegane.

Eliminare i prodotti animali dalla tua attività di coltivazione è semplice ed efficace. Inoltre, la cannabis vegana è una forma di coltivazione indoor molto ecologica grazie al suo impatto sull’ambiente ridotto al minimo.

Per i consumatori olistici di cannabis, l’erba vegana è il prodotto perfetto. L’erba non vegana può contenere contaminanti (metalli pesanti) in quantità da 2 a 5 parti per milione. La cannabis vegana ha livelli medi di 200–600 parti per miliardo. È molto meno!

  • Svantaggi dell’erba vegana

Non ci sono reali svantaggi nel coltivare erba vegana, ma richiede un impegno considerevole rispetto alla coltivazione con metodi e fertilizzanti generici. La coltivazione “veganic” non è fatta per chi non ha il tempo o la voglia di dedicarsi.

Come coltivare erba vegana

Ora passiamo alla parte più importante di questo articolo: le informazioni su come coltivare erba vegana.

  • Semi

Sì, la coltivazione vegana e biologica inizia con l’acquisizione di semi vegani. Alcuni breeder si sono specializzati nella selezione di varietà al 100% vegane selezionando varietà autoctone di diverse regioni per produrre semi di prima qualità. I semi vegani sono solitamente disponibili solo in forma regolare e non femminizzata.

Ora, se non è possibile procurarsi semi veramente “veganic”, vanno bene anche altri tipi di semi di alta qualità.

  • Terreno

Il terreno è vitale nella coltivazione vegana e biologica poiché mantiene la necessaria umidità, facilita il drenaggio, offre supporto strutturale e contiene nutrienti naturali. È anche ricco di microrganismi benefici che aumentano la biodisponibilità del suolo. È possibile acquistare un mix di terriccio per iniziare oppure puoi creare il tuo terriccio vegano ricco di foglie in decomposizione e ritagli vegetali per dare il meglio alla tua cannabis.

  • Compost vegano

Il compost vegano contiene gli stessi nutrienti del letame tradizionale, ma senza ingredienti animali. Può essere utilizzato esattamente allo stesso modo sulle piante, è facilmente reperibile e di solito è anche privo di torba. Ma anche questa volta puoi creare il tuo compost. Usa erbacce, foglie secche, trucioli di legno, piccoli ramoscelli e colture immature come alfalfa, canapa e fieno greco.

Per ottenere un compost ricco di sostanze nutritive, ti servono materiali organici provenienti da diverse fonti. I più importanti sono l’azoto e il carbonio. Tutto ciò che puoi trovare in giardino contiene carbonio. La tua fonte di azoto può provenire da erba, erbacce, piante da compost e rifiuti di cucina non di origine animale.

Tè di compost vegano

Il tè di compost è un compost liquido che fornisce alle piante di cannabis abbondanza di nutrienti di alta qualità, contribuendo alla loro salute, al vigore ed alla difesa dalle malattie. Il tè di compost è facile da preparare e non costa niente. I nutrienti vengono trasferiti nell’acqua, che diventa un “tè” con tutta la bontà del fertilizzante. Questo liquido accelera anche il degradamento delle tossine e migliora il sapore.

  • Sovescio

Il sovescio è una coltura prodotta con il solo scopo di integrarsi nel terreno ancora verde. Il sovescio utilizza l’azoto dell’aria per mantenere il suolo sano e ricco di sostanze nutritive. Il sovescio comprende legumi come veccia, trifoglio, fagioli e piselli. Inoltre, erbe come loietto annuale, avena, colza, segale invernale e grano saraceno.

  • Fertilizzanti vegani

I fertilizzanti non vegani hanno generalmente bassi tassi di assorbimento, attorno al 25% o meno. Il metodo vegano si avvicina al 100%, aumentando di conseguenza la resa, la qualità ed il sapore. Esiste una versione vegana di tutti i prodotti nutritivi a base di cannabis, comprese le formule per le fasi di vegetazione e di fioritura. Puoi anche utilizzare i nutrienti vegani insieme alle micorrize per aumentare la popolazione microbica del suolo.

Le sostanze vegetali ricche di azoto come alfalfa, semi di cotone e farina di soia sono perfette per la fase vegetativa delle piante. Per la fase di fioritura, potassa, cenere di legno, igname e mele sono buone fonti di fosforo e potassio. Altre opzioni sono l’acido umico per l’assorbimento dei nutrienti ed un integratore di calcio e magnesio per aumentare il peso del raccolto. Anche alcuni enzimi possono essere usati per condizionare e rigenerare nuove radici o riciclare le radici

Fonte: www.royalqueenseeds.it

Lascia un commento

Contattaci